doge: GIOVANNI SORANZ0. 200 all' Aria, che 1’ esercito imperiale comandato da Giovanni Lopichemi devastò lo sue case ivi poste con danno di per peri 100. Nicolò Miani, due anni fa, fu spogliato di tutto dagli imperiali a Misistra nella Morea, e nonostante la promessa del capitano imperiale al castellano di Corone, non fu risarcito. 1319, Marzo: Gli imperiali assalirono il casale Ves trova nei dintorni di Bage-netie già donato dal Despoto a Iacopo Contarmi, e ne esportarono per 1. 100 di gr. in bestiame. Navigando Giovanni Michiel capitano del Golfo verso Corfù, trovò un legno armato rimorchiante quattro barche. Saputolo d’Avalona, lo lasciava andare liberamente ; ma quelli del legno abbandonarono le barche, lo spinsero a terra e lo lasciarono fuggendo. I greci di Corfù li inseguirono e ne presero nove, che consegnarono al Michele, il quale fece bruciare il legno perchè aveva offeso i veneziani. Quelli delle barche, vistisi liberi, uccisero le guardie postevi dal legno. Conosciuto quest’ atfare, gli abitanti d’ Avalona devastarono le case dei veneziani ivi dimoranti e ne confiscarono i beni. Le galee armate 1’ anno scorso in Pera derubarono diversi veneziani, che l’imperatore non volle compensare. 1303, Agosto 18: Frate Ruggiero, megaduca imperiale, diede a Bartolameo Michele e a Belletto Giustiniani un danno stimato da Francesco Dandolo bailo a Negro-ponte di perperi 2000, avendo rapito dall’ isola di Zia 150 persone. Sono inoltre prenotati molti altri danni per 14000 perperi. Seguono : Allegato A: 1515, Aprile. — Marco e Iacopo Contarmi e Pietro Moro dichiarano d’ avere riscattato circa 80 uomini di Avalona e di Spimaza per s. 2000 di gr. ven., i quali uomini obbligaronsi di rimborsarli sotto pena del doppio. Non essendo ciò seguito, ricorsero al capitano imperiale Picherni che fece il sordo ; chiedono 3000 perperi. Allegato B : 1316, Maggio. — Pietro di Nicolò Moro prestò danari a Despina figlia dell’ imperatore, mentre stava nelle carceri del Despoto. Essa ordinò al capitano di Belgrado Giovanni Picherni di rimborsarlo ; ma ciò non fu fatto. Questo elenco, coi precedenti atti, fu dato in copia agli ambasciatori e spedito a Marco Minotto bailo a Costantinopoli il 27 Settembre 1319 (v. n. 252). 183. — 1319, Settembre. — c. 56 t.° — Giovanni di Marchesino dichiara di avere, alla presenza di Nicolò de Monte da S. Basso è d’ altri, consegnato agli ambasciatori dell’ imperatore di Costantinopoli dimoranti a S. Giorgio varie somme dategli dai camerlenghi di comune per le loro spese ; d’ avere inoltre pagato a Maffeo nipote di Bertuccio Bondumiero, per conto di questo e di Bertuccio Michele, lire 3 di gr. pel trasporto sulla loro galea dei detti ambasciatori da Venezia a Costantinopoli. A ciò furon presenti Costanza moglie e Nicolò figlio del dichiarante. 184. —(1319), Ottobre 7. — c. 62. — Pagano patriarca eletto d’ Aquileia scrive al doge, che il vino condotto, in forza dei trattati, dall' Istria in Friuli, non COMMEMORI ALI. TOMO I. 27