DOGE: PIETRO GRADENIGO. 13 conte Schinella (di Collalto) mandato a Treviso a mezzo del gastaldo di Mestre l’oggetto preteso rubato ; 3.° agli eredi del veneziano Carlo Trevisano, cui Treviso negò il possesso legalmente acquisito dei beni di Pietro Enzelerii di Mestre. Propone un arbitrato per definire queste ed altre differenze esistenti; ringrazia per aver Treviso revocata la sentenza pronunciata contro Alberto e Gerardo Paeagnelli per contrabbandi di grani. V. Minotto, Docum ad Belunumi, Cenetam ecc., 83. 41. — 1301, ind. XIV, Gennajo 5. — c. 22. — Marino Morosini conte di Os-sero, giacendo infermo, a richiesta del visconte Draxegna, dichiara d’avere ricevuto quanto il comune dell’ isola gli doveva fino al passato S. Michele, pel suo stipendio e per le regalie del doge, eccettuata la regalia di S. Pietro di Ossero. Fatto nel palazzo publico di Cherso. — Testimoni: fra’ Domenico guardiano dei Minori di Cherso, mastro Lantelmo fisico, Bartolameo di Pietro Lepe, Dominzio Cuchane, Anzollo Mocce, Mixane domine Regine, Cipriando Draxigne. — Atti Alberto Ferrarii not. sacri palacii. V. Liubió, op. cit., I, 197. 1301, Gennaio 7. — V. 1302, Febbraio. 1301, Febbraio 5. — V. 1306, Luglio 28. 42. — (1301), Febbraio 9 (o 14). — c. 14. — Carlo II re di Gerusalemme e Sicilia (Napoli), duca di Puglia, principe di Capua, conte di Provenza e Forcalquier, al vescovo di Ravello ed agli altri suoi inviati a Venezia. Raccomanda loro Nicolò Sosta da Gaeta, che si reca a chiedere rifacimento di danni datigli da flotta veneta. Data a Napoli. 43. — (1301), Marzo 9. — c. 14. — Pietro Nani console veneto in Verona, scrive (in dialetto) al doge essere Alberto e Bartolameo della Scala disposti a vendere al comune di Venezia 300 carra di grano (un carro = 12 staia ven.), franco in Legnago. V. Cecchetti, loc. cit. — Romania, Storia doc. di Venezia, I, 401. 44. — (1301), ind. XIV, Marzo 12. — c. 26. — Federico III re di Sicilia ordina a Pietro Ansalone protonotario del regno, a Cataldo Rubeo luogotenente, a Ponzo de Queralto stratego in Messina, e a Benincasa de Eustasio (sic) luogotenente di Corrado Doria ammiraglio regio, in seguito a querela sportagli da Pangrazio Giustiniani e Marco Malipiero ambasciatori veneti, di instruire processo contro i siciliani Bartolameo di Malta, Petruccio di Benincasa, Lancia di Amato, Matteo d Isola, Giovanni Surientino ed altri, i quali nel precedente Novembre avevano depredato nel porto Glichii (di Vlichi, golfo dell’ Arta) una galea di Marino Morosini proveniente dalla Siria. Ordina il risarcimento dei danni, e vuole sia informato di quest’ affare Vicinguerra da Palizzi cancelliere di Sicilia. Dato a Sciacca, a. 5 del regno (v. n. 45).