DOGE: GIOVANNI SORÀNZO. 320. — 1322, ind. V, Maggio 18. — c. 127 (126). — Guido vescovo di Ferrara e fra’ Iacopo Buono inquisitore all’ eresia in Lombardia, delegati papali, avendo condannato come eretici i fautori di Binaldo e di Obizzo d’ Este alle stesse pene lanciate contro questi, e dovendo l’inquisitore separarsi dal vescovo per eseguire la sentenza e curare la confisca dei beni dei condannati, si trasmettono vicendevolmente i rispettivi poteri concernenti il loro ufficio. Fatto in Bologna, nell’abitazione del vescovo, in contrada di S. Domenico. — Testimoni : Superanzio da Cingoli dottore di decreti, frate Alberto da Treviso dei predicatori, Vincenzo del fu Iacopo Spiapasti da Vicenza e Valentino del fu Prando da Molitorio diocesi di Vicenza. — Atti Uguccione di Gerardo da Montecchio maggiore, notaio imperiale (v. n. 323). 321. — 1322, (Maggio 22). — c. 121 (120). — Roberto conte di Fiandra publica (in francese) d’ avere graziosamente fatte le seguenti concessioni ai veneziani negozianti in quel paese. Possono avere un proprio console che giudichi le loro questioni ; niuno di essi venga imprigionato per debiti se prima non n’ è convinto in giudizio; vendano liberamente le loro merci in tutta la Fiandra, trattane Bruges; sarà fatta ragione ai loro lagni relativi alle senserie (courreteries) ed ai pesi; i soli rei potranno essere arrestati ed anche sulle navi venete. Tali franchigie durerannno dal venturo S. Giovanni Battista per 3 anni. Data a Courtray (Cotraij) il sabbato dopo 1’ Ascensione. — Presenti: Roberto figlio del conte, mastro Baldovino de Sumebeke scrivano dello stesso, e Simone Vastin ricevitore di Fiandra (v. n. 322). 1322, Maggio 23. — V. 1322, Agosto 5. 322. — 1322, (Giugno 8). — c. 121 (120). —: Il borgomastro, gli scabini e il consiglio del comune di Bruges fanno sapere (in francese) d’ aver fatto, ad istanza del doge, le seguenti concessioni ai veneziani ivi trafficanti. Abbiano un loro console e non possano essere arrestati per debiti, come al n. 321 ; possano vendere le loro merci per quaranta giorni dopo 1’ arrivo in città ; non paghino più del consueto per le senserie ; usino una sola qualità di pesi ; su questi due punti saranno prontamente ascoltati i lor lagni ; potranno entrare ed uscire dal territorio della città con tutte le lor cose a piacimento, purché paghino i debiti e le imposte ; i soli rei potranno essere arrestati ; avranno dal comune assistenza contro chi farà loro torto, e, se farà mestieri, il comune ricorrerà anche alle città di Gand e d’ Ypres perchè li assistano. Durata di queste concessioni, come le precedenti. Fatto a Bruges, il martedì dopo la Trinità. 323. — 1322, ind. V, Giugno 10. — c. 125 (124). — Fra’ Guido vescovo di Ferrara e fra’ Iacopo Buono da Padova (v. n. 320) scrivono al doge e ai veneziani. Rinaldo ed Obizzo fratelli d’ Este negano essere il papa apostolico ; usurparono il dominio di Ferrara e del suo territorio appartenenti alla S. Sede, e perdurando in tali peccati in onta alle censure, canoniche, furono dal vescovo e da fra’ Bartola- COMMEMORIALI, TOMO I. 31