Da amico insieme e religioso labbro L’ aiuto, che si può, fidi recate. E i figli? Ah tenerelli, intorno al letto Altro non san che aspri singhiozzi e pianto Sparger d intorno, e d afflizion nel colmo Gridano: et ci abbandona, oh Dio! siam senza Speme eli averlo! e rimarrein nei mondo Barbaro e ingiusto? E che fin mai di noi, Se ci abbandona il padre? - 1 duri accenti Piombali nel sen della infelice sposa. -Una madre, un amante, una consorte Gemono assieme in lei. Chi giusto pregio Alla perdita sua recar potria ? Per quattro lustri ella gustò gl’ incauti D’una pura amistà. Teneri nodi, Soave simpatia, che di due cuori Fece un sol cuor. Dove trovarli altrove? Tu di cure sollecite eri il fonte, Iti minuta attenzion pel caro sposo, l’or l’amico fedel : tu di virtude Animavi gli esempi, e la sagace Cura inspiravi, onde con essa ai figli Sorgesse ogni vantaggio - Ora prostrata Pende sull’ origlier, e le crudeli Angoscie seco parte, le aspre angoscie Di quel che a lei fu del suo cuor più caro. Oli trasporto! oh amistade! un nuovo fuoco Vitale ella vorria destar su quella Preziosa vita. Il proprio ben dei figli A questa uniti son. Sforzasi invano Celare i moti del mortai timore.