MEDITAZIONE PRIMA SULLA RIVERENZA ALLE CHIESE. Scevro di cure, ed in dolce ozio immerso, Solo co’ miei pensier volgeva i passi Per aperto cammin. Mi guida il caso A copioso villaggio. Alle campestri Opre gli abitatori erano intenti. K delle case povere e felici Sicurezza avea cura. Di pietade, E forse ancora un curioso istinto Mi guida al tempio. Aperte eran le soglie, Come quelle del del, cui fanno scorta. Adoro il Nume, di’ ivi è in trono; e l’alma Di soave tristezza inondar sento. Con serio aspetto e con pensier raccolto, E coll’ immobil guardo scender sembra Meditazion dalle sagrate vòlte, E in me posarsi. - Ah, 1’ Angelo era questo Del santo asil custode: ei di mia mente Signor si feo. - D’ un celestial diletto