COMMEMORALI, LIBRO I. cario Dragali di S. Martino, V . .. Sechi (?) di S. Felice, Alberto butiglarius di S. M. Formosa, Filippo Vandelino di S. Marina, Marco pellicciaio de ovra vciyru di S. Cas-siano, .... fabbro di S. Silvestro, .... qui rogabat medicos, Nicolò medico di S. Apollinare, Marino orefice di Basilio, .... di Ser Chonsgati di S. Margherita, ... . scandolario di S. Luca, . . . figlio di ser Pietro samitario di S. Sofia, Nicolò (?) segatore di S. Felice, Silvestro fabbro di S. Martino, Leonardo portatore di S. Cas-siano, Pancrazio Pietro di Burano da mare, .... ino da Pirano, Cesario tagliapie-tra, Alberto Falcone di S. Moisè, Nicolò Merlino (che mori dopo aver avuto recisa una mano e cavati gli occhi). V. Minotto, Doc. ad Ferrariarn, ecc., II, 10 412. — (1309), ind. Vili, Ottobre 20. — c. 140. — Risposta del doge a Roba-cino de Robacio, ambasciatore del comune di Mantova, il quale aveva chiesto che duranti le nimistà fra Ferrara e Venezia si sospendesse il vigore dei trattati fra questa e Mantova relativi alla navigazione del Po ed al sale. Venezia intende d’osservare i trattati, Mantova faccia lo stesso ; questa non può conceder transito ad altro sale che a quello di Venezia e di Chioggia; non sarebbe vantaggioso ai ferraresi l’impedire che si portino merci pel Po nel mantovano ; al tempo della guerra fra Mantova e Cremona, i veneziani non poterono navigare nel Po, e non se ne lagnarono. V. Minotto, Doc. ad Ferrariarn ecc., II, 11. » 413. — 1309, ind. Vili, Ottobre 22. — c. 142. — Giovanni cancelliere, giurisperito, ambasciatore del comune di Genova, e Bisia (Biagio ?) Spinola procuratore del proprio figlio Francheschino e compagni, espongono a Guido Marcello vicedoge (essendo il doge malato) ed ai consiglieri, che Giovanni Querini, comandante di sette galee veneziane, prese nell’ Ottobre 1308 in Armiro (al golfo di Volo) una nave di Corrado de Vidaleto e soci, carica di merci del detto Francescliino e comp. ; descrivono i danni ascendenti a perperi d’oro o soldi grossi 14525, ducati4, e chiedono risarcimento o pronta giustizia, provando i fatti con atti dei notai Francesco Au-raniis ed Enrico Benati. Il vicedoge risponde : esser pronto a far giustizia secondo i trattati vigenti fra Genova e Venezia; ma di questo non accontentandosi i petenti, sono invitati a produrre loro ragioni alla corte del Forestiere ; e non aderendo essi a ciò, il vicedoge dichiara che non possono pretendere altra risposta. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Giambonino de Freganesco giudice, Donato Lombardo e Marco da Sacile scrivani ducali. — Atti Benincà de Gheciis, not. imp. e scriv. due. (v. n. 414). 1309, Ottobre 24. — V. n. 432. 414. — 1309, ind. Vili, Ottobre 27. — c. 143. — Giovanni cancelliere e Bisia Spinola presentano al vicedoge ed ai consiglieri lettere del comune di Genova, che invitavano a risarcire i danni mentovati nel n. 413; negano di sottoporre 1’ affare alla corte del Forestiere, e chiedono il domandato compenso. Il vice-