DOUE: PIETRO GRADEN1GO. Cliioggia a protestare contro lavori fatti da Padova, arrestati dal capitano.del castello delle saline, furono liberati. Circa 1’ arbitrato proposto per determinare i contini in Seuco, Padova sostiene il suo diritto di costruirvi palate ; Venezia ne rifaccia la distrutta, quindi si potrà procedere all’ arbitrato sul diritto stesso. — Sottoscritta da Guidotto di Tencarola notaio e cancelliere del comune di Padova (v. n. 135 e 144). 138. — (1303), ind. II, Dicembre 20. — c. 40 t.u— Risposta del doge a Rodol-fìno notaio, ambasciatore del comune di Ravenna. Offrendo questo di far due palate fstellatas) ai capi del nuovo canale intrapreso verso le valli ed il porto, e di porvi guardie per 1’ esecuzione dei trattati, il doge chiede si stia al convenuto, cioè che alla palata verso il fiume stiano guardie veneziane ; alla proposta d’un arbitrato per decidere se Venezia possa fare fortilizi e case in Cingolo, Tenca ed altri luoghi del ravennate per le sue guardie ai contrabbandi (smrgaj, il doge aderisce, purché le guardie di Venezia dimorino intanto con quelle di Ravenna. 139. — s. d., (1303, Dicembre). — c. 41. — Risposta del doge ad ambascia-tori di Milano che avevano chiesto per grazia il sale giusta i trattati, pronta quella città a pagare i residui debiti ed a lasciar decidere a Venezia la questione delle rappresaglie. Cosi Milano farebbe il suo dovere; rotti i trattati, Venezia è d’ altronde pronta a negoziarne di nuovi (v. n. 121, 127 e 140). 140. — s. d., (1303, Dicembre). — c. 41 t.° — Ambasciatori del comune di Milano propongono al doge la negoziazione d’ un nuovo trattato pel sale, promettendo la ratifica d’ esso, il pagamento dei debiti e 1’ abrogazione delle rappresaglie (v. n. 111). 141. — s. d., (1303, Dicembre). — c. 41 t.° — Risposta del doge alla precedente (n. 140). Faccia Milano il proprio dovere e poi si tratterà. 142. — s. d., (1303, Dicembre). — c. 42. — Gregorio Biffa arciprete di Mon-selice e Gualtiero canonico, ambasciatori d’ Ottobuono patriarca d’ Aquileja, propongono al doge di rinnovare in papa Benedetto IX il compromesso che sottoponeva all’ arbitrato di Bonifacio Vili la questione dei diritti sull’ Istria ; che le vertenze, per danni datisi scambievolmente fra veneziani e patriarcali dopo la pace di Treviso, siano accomodate giusta il compromesso fatto al tempo del patriarca Pietro, sottoponendo ad arbitrato le addizioni fattevi dopo, circa debiti e crediti ; domandano il pagamento di quanto Venezia deve pei diritti dell’ Istria dal tempo del patriarca Pietro fino al compromesso di Ottobuono, più 250 marche per la rata di Luglio dei detti diritti, e d’ altra rata dopo fatto il compromesso nel pontefice (v. n. 143). V. Minotto, Doc. ad Forumj.ulii ecc., 53. 143. — s. d„ (1303, Dicembre). — r. 42. — Risposta del doge agli ambasria- COMMEMORIALI, TOMO 1. •>