18 COMMEMORALI, LIBRO I. Marco da Piove di Sacco de’ minori, Andrea de’ Norengi da Parma, Donato Lombardo, Marcabruno notai ducali, Andrea notaio dell’ inquisitore. — Atti Giov. fu Marchesino Egizi, not. imp. e scrivano ducale. V. Minotto, Doc. ad Forumjulii ecc., 51. 70. — s. d„ (1301). — c. 16. — Tomaso Viaro e Marino Zorzi, deputati già a regolare il commercio del denaro con Almorò Zusto, Pietro Zeno e Filippo Cor-naro, smarrite le carte relative, espongono quello che avevano deliberato doversi aggiungere nel capitolare degli ufficiali alle usure, intorno alle operazioni di credito in Venezia, agli affari di cambio colla Francia e altri paesi, alle anticipazioni su merci, alle vendite a credito. 71. — s. d, (1301). — c. 16 t.° — Risposta data dal doge a Filippino de Pi-perariis giudice, Meliolo de’ Sigimboldi mercante, e Cleregino da Antignàte, notaio, ambasciatori del comune di Cremona. Dimostra non poter Venezia revocare le rappresaglie concesse a’ creditori di Armanino degli Albertani e compagni di Cremona ; respinge il proposto giudizio di arbitri nelle questioni fra il cremonese Iacopo de’ Cresimarli ed i veneziani Florio Rruno (v. n. 28), Sandonio di Giovanni de la lora ed altri. 72. — s. d., (1301). — c. 17. — Risposta del doge al nobile cavaliere Ziliano de’ Gaetani, a Franmodo de Rippa giudice, ed a Stefano de Circulo notaio, amba-basciatori del comune di Rrescia. Giustifica il sequestro di due navi di sale del comune stesso, pel qual sequestro Giovanni Gadi aveva dovuto pagare s. 39 di gr. ven. ; e ciò avendo Brescia avocato esclusivamente a sè il commercio del sale nel suo territorio in onta ai trattati ; chiede sia risarcito il danno che ne ridonda ai veneziani. Alla disdetta dei trattati nel termine di due mesi, non passando per Brescia la strata francisca, il doge consiglia di desisterne, potendo in tal caso Venezia negare il sale ai bresciani (v. n. 68 e 96). 73. — s. d., (1301). — c. 19 t.° — Nicolò Bragadino e Gabriele Benedetto, stati giustizieri, dichiarano (in dialetto) d’ aver fatto fontegier Pisanello Veniero, dietro raccomandazione di Nicolò Benedetto e con malleveria di Iacopo Veniero ; che, fuggito poi il Pisanello, si trovò scritta la malleveria anche a carico di Nicolò suddetto, incapace a contrarre obblighi. 74. — s. d., (1301). — c. 20. — Riparto di lire 669 a grossi, provenienti da sequestri fatti in Venezia a siciliani, decretato da Leonardo Faliero e Marco Moro-sini membri dei XL a favore di Biagio Paulin, Pietro Lippomano, Zaccaria ed Antonio Vendelino, Pancrazio Barbo, Pietro Barbarigo, Manfredo de Martino, Bonaventura de Stella, Leonardo Varili, Teodoro Sulimano, Pietro Loredano, Omodeo marangonus, Biagio Buono, Antonio Polo, Iacopo Schena, danneggiati per la cattura d’ una tareta de ca’ Vendelino operata da siciliani.