DOGE: GIOVANNI SORANZO. 271 lati ad un legno di Venezia nel 1324; di 1. 35 di gr. a Giannino Sanuto danneggiato nel 1318 da quelli di Monaco; di 1. 70, s. 2 di gr. al predetto, a Marco Buono e a Moretto Moro danneggiati in Zia da Aimone Doria e soci nel 1324. Fatto in Venezia nelle case del monastero di S. Zaccaria. — Presenti : Pietro Spligerio banditore ducale, Leonardo Callegario banditore, Boccio di Millesimo paggio del Tartaro, Andriolo del fu Guglielmo da Chiavari. — Atti Iacopo del fu Giovanni notaio imperiale e scrivano ducale. 1326, Gennaio 20. — V. n. 466. 458. — (1326), Gennaio 22. — c. 186 (185) t.° — Paolo Trevisano conte di Ragusi e quel comune al doge. Avendo udito che Venezia aveva fatto convenzione con quelli di Savona per risarcimento di danni ai propri sudditi (v. n. 457), pregano che siano presi in considerazione quelli che Babilano Pizzamiglio, Angelino Doria, Roberto Gadalasso e Paolino diedero presso Barletta ai ragusei Marino de Zilio, Polo de Gondola, Michele de Menze, Franze de Basilio, Sime de Benesa, Teodoro de Bodaza, Andrea de Serco (?) e Marcolo de Teduisio (?). Data a Bagusi. V. Liubió, op. cit, I, 362. 459. — 1326, ind. IX, Gennaio 28. — c. 185 (184) t.° — Andriolo Bistagno procuratore di Guglielmo Cibo dichiara d’ aver ricevuto dai procuratori di S. Marco, per conto del comune e degli eredi di Iacopo ed Alipero Buscarino, fiorini d’ oro 1100 cleposti presso i detti procuratori per ordine del doge, dei beni dei Buscarino, per la truffa perpetrata da essi in Pisa a danno del Cibo. Rinunzia ad ogni ulteriore pretesa e deposito (v. n. 456). Fatto nella sala del maggior consiglio. — Presenti : Nicolò Pistorino canc. gr., Marco Rambaldo speziale a S. Salvatore, Marino Benedetto e Nicolò di Marchesino notai ducali. — Atti Lorenzo del fu Giovanni di Lorenzo notaio imperiale e scrivano ducale. 460. — (1326), ind. IX, Aprile 2. — c. 186 (185) t.° — Bispondendo a lettere ducali, i priori delle arti e il vessillifero di giustizia di Firenze assicurano che faranno giustizia ai creditori di Andrea ed altri Pilestri ; ne chiedono la cattura se riparassero nei territori di Venezia, ed il sequestro dei beni che vi avessero. Data a Firenze (v. n. 461). Seguono note che simile lettera fu scritta da Sacco de Perusio (dei Peruzzi?) ufficiale dell’ università dei mercanti di Firenze. E che il 7 Aprile ambedue furono consegnate a Francesco Morosini, Francesco Dandolo e ad altri creditori dei Pilestri. 461. — (1326), ind. IX, Aprile 5. — c. 187 (186). — Il podestà, i priori delle arti, il gonfaloniere di giustizia, Sacco de Perusio (dei Peruzzi ?) ufficiale dell università dei mercanti, i suoi cinque consiglieri, Cante degli Scali, Testa de Tornaquinci,