188 COMMEMORIGLI, LIBRO II. scomunica con tutte le sue conseguenze. Della presentazione di questa farà fede Michele da Conegliano. Data a Venezia nel monastero di S. Giorgio (v. n. 84). V. Minotto, Dos. a& Ferrariam ecc., H, 61. 82. — (1318), Gennaio 20. — c. 22 t.° — Risposta del doge ad Ohizino de’ Cal-legari giurisperito procuratore del comune di Brescia (procura 14 Gennaio, atti Petracino di Montechiaro), che dicevasi pronto a sottoporre a giudizio di arbitri la giustizia delle pretese dei veneziani contro Brescia, e domandava la revoca delle rappresaglie. Brescia non cercò mai altro che di tirar in lungo le cose, nè volle mai di fatto soddisfare i danneggiati. Le rappresaglie furono concedute giustamente. Se i bresciani non sortiranno dal territorio veneto nel termine stabilito, si procederà contro di essi. Data nella stanza del doge. — Testimoni: Leonardo Emo, Giustiniano Giustiniano, Dardi Bembo, Marino Morosini di S. Maria Formosa, Tanto cancellier grande, ed i notai ducali Donato Lombardo, Giovanni di Marchesino, Zanino Calderino e Nicolò da Chioggia (v. n. 51). 83. — (1318), ind. I, Febbraio 6. — c. 24. — Goicio de Foyro da Brescia podestà, Giovanni da Sassoferrato capitano, e il comune di Bologna, udito Francesco Buono ambasciatore del comune di Venezia, assolvono il veneziano Gino di Cambio dalle condanne contro di lui pronunziate dagli ufficiali al sale di Bologna, sospendendone per 100 anni 1’ effetto. Data a Bologna. 84. — 1318, ind. I, Febbraio 7. — c. 23 t.° — Il gran consiglio di Ferrara, assenziente il podestà, nomina a suo procuratore Pellegrino de Donorio notaio, dandogli facoltà di appellarsi contro la minatoria n. 81 e di fare tutti gli atti relativi. Fatto nel palazzo del comune di Ferrara. — Testimoni : Bartolammeo di Co-sandali, Michele de’ Pasqualetti notaio ed Antonio dal Corno. — Atti Pietrobono Amelie del fu Andrea notaio all’ ufficio delle riformazioni (v. n. 85). 85. — 1318, ind. I, Febbraio 7. — c. 23 t.° — Procura simile alla precedente, rilasciata per conto proprio da Francesco de’ Gliisilieri podestà di Ferrara per la S. Sede, Andriolo Barone e Pietro suoi giudici, e Francesco de’ Bacanici suo cavaliere e socio, e da Fulcherio La Fara tesoriere (v. n. 86). 86. — (1318), Febbraio 8. — c. 20. — Michele da Conegliano, nuncio giurato dell’ abate di S. Giorgio, attesta d’ aver presentato il documento n. 81 a Francesco de’ Ghisilieri podestà di Ferrara il 31 Gennaio, presenti Marino Alberti (?) console veneto, Albertino de’ Costabili, Andriolo da Crema vicario del podestà, Iacopo Bo-triga e Lombardo ambi da Chioggia, nonché a Fulgerio La Fara tesoriere, presenti il detto console, Igneramo notaio del tesoriere, i due chioggiotti, e Montagna notaio del console (v. n. 85 e 87).