2S COMMEMORALI, LIBRO I. |!7. — 13'J3, Luglio. — c. 35. — Vitale Badoaro, Bartolomeo Michele, Iacopo Vitale, Gabriele Natale, Marchesino, Pietro e Marco Loredano, Biagio Gradelono, Andrea Valaresso di S. Agostino procuratore di Antonio Patrignani di Ancona, e Nicolò Cappello si dichiarano risarciti del danno patito da essi nel naufragio della nave di Fanello d’ Ancona presso Cefalonia, e contenti che il doge faccia la relativa assolutoria al conte di quell’ isola (v. n. n. 59). 118. — (1303), Agosto 1. — c. 34 t.° — Il doge risponde ad ambasciatori del comune di Cremona : Venezia non può cedere grani a Marino Galbo per conto di quella città ; se ne aspettano, ed allora si potrà farlo ; essa non può sospendere il diritto di rappresaglia concesso ai creditori di Armanino degli Albertani e di Iacopo de’ Cresimani (v. n. 71), se non quando questi s’ accordino con quelli; rimette al comune il quarto delle condanne dovutole ; il cremonese Iacopo de’ Capitali si rivolga a’ tribunali veneti pe’suoi crediti verso Leonardo da Canale, cosi prescrivendo le leggi. 119. — (1303), Agosto 5. — c. 35. — Pancrazio Barozzi, capitano veneto della tansa del Pò, scrive al doge di consegnare, in luogo che a Pancrazio Mazamano che suppone assente, a Nicolò Barozzi lire 243 s, 12 di piccoli,, sesta paga bimestrale dei soldati d’ esso scrivente. Data a Ferrara. 120. — (1303), Agosto 19. — c. 35. — Il doge risponde a Rodolfino de’Sabbadini e Nicolò di Rodolfino Orsi, giurisperiti, ambasciatori del comune di Bologna, che avevano chiesto di acquistar grano: Averne già Venezia fornito ai vicini tanto da non poterne più dare ; sperare di averne in breve ; circa al permettere trasporti dal-1’ estero, potrà rispondere a S. Martino al ritorno gentis nostrae. 121. — (1303), ind. I, Agosto 21. — c. 3G. — Chiedendo Iacopo Perapelli, ambasciatore del comune di Milano, 1’ osservanza del trattato stipulato nel Novembre 1299 da Giovanni Dandolo e Giovanni Basadonna con Bainieri de Monovaro, e la sospensione delle rappresaglie connesse al veneziano Giovanni Coda contro i milanesi, il doge risponde : Milano, procurandosi altrove il sale, ruppe ed abrogò di fatto i trattati ; Venezia li osserverà quando sarà riparato alle- infrazioni ; le rappresaglie furono concesse in seguito ai rifiuti di Milano di far giustizia al Coda, e la solennità con cui si procedette nell’ accordarle non permette di sospenderle (v. n. 139). 122. — 1303, ind. I, Agosto 22. — c. 35 t.° — Nota che, per ordine del doge-e dei consiglieri Tomaso Miani (MtglaniJ, Enrico Ferro, Marino Michele, Ugolino Giustiniani e Paolo Querini, i tre sciamiti accennati al n. 113 furono consegnati dai procuratori di S. Marco a Francesco Thomas, inviato del duca d’ Atene. 123. — 1303, ind. I, Agosto 24. — c. 35 t.° — Commissione del comune di Padova a Giovanni de Caligine e Liazaro fu Amandino giudici, a Enrico dalla Bona e Percivalle di Guariento notai. Chiedano la ricostruzione delle palate di Seuco, ap-