110 COMMEMORIAU, LIBRO I. 482. — (1311), Giugno 12. — c. 163. — Giovanni Loredano giurò di far gl'imprestiti giusta le sue facoltà (v. n. 481 e 483). Nicolò Pesaro detto Caroso giurò di non poterne fare per più di 12000 lire. Tomaso Trono giurò per sè e per suo fratello di far gl’ imprestiti giustamente (v. n. 481 e 483). 483. —1311, ind. IX, Giugno 12. — c. 164. — Ranieri Cornaro giurò di non poter più fare gli imprestiti come in passato, e diminuì la sua contribuzione di 800 lire per sè e di 200 per sua moglie. Maria madre di Bisino Giustiniani giurò, per mezzo di mandatario, di non poter fare pel figlio più di 590 lire d’imprestiti (v. n. 481 e 482). 484. — (1311 ?), Giugno 16. — c. 178 t.° — Lettera di Paolo bano di Croazia e signore di Bosnia a Clemente V papa. Espone che, per servire la S. Sede, in seguito alla scomunica da lei scagliata contro Venezia, mandò il proprio figlio Maladino bano di Bosnia in aiuto di Zara che aveva scosso il dominio veneto ; ma tenendo i veneziani assediata quella città per mare ed occupate le isole, e non avendo il bano galee, prega il papa a provvedere che essi non possano più oltre molestare i zaratini. Data a Scardona. V. Scafàrik, op. cit., I, 11, con data 12 Giugno 1811, e II, 279, con data 1285. 485. — (1311), ind. IX, Giugno 27. — c. 165. — Ducale ad Andrea Michele conte a Grado. La grazia del vino d’Istria accordata dai trattati al patriarca d’ Aquileia dovrà essere, per 1’ anno venturo, attuata stimando il liquido in Grado. Trovatane la quantità conforme alle licenze, registrata, e ritirate queste, potrà esser condotto in Friuli. La quantità concessa è di anfore 1138, per le quali si rilasciarono 46 licenze di anfore 25, una di anfore 60 di vino delle cantine patriarcali, altra di 50 di vino delle stesse e dei monasteri dell’ Istria, ed una di 28 di vino del monastero di S. Maria d’ Aquileia. Data nel palazzo ducale di Venezia (v. n. 486). 486. — (1311), ind. IX, Giugno 27. — c. 165. — Patente con cui il doge ordina a tutti i comiti dei legni e custodi dei luoghi di lasciar andar libero a Grado e di là, con lettere di quel conte, in Friuli, con 24 anfore di vino il latore della presente, messo del patriarca d’ Aquileia. — Valevole per un anno e per una volta. Data in Venezia nel palazzo ducale. Questa servi di forinola a tutte le altre citate nella precedente, e si nota che per tali licenze si pagano soldi 25 di grossi agli scrivani della cancelleria ducale. 487. — (1311), ind. IX, Giugno 29. — c. 165 t.° — Risposta del doge agli ambasciatori dell’ università dell' isola di Pago. Il comune di Venezia si riserva l’elezione del conte a Pago ; paghi l’isola 1000 lire all’anno in luogo delle 1400 che contribuiva a Zara pel salario del conte, al quale non sarà tenuta dare che la casa ; il