66 COMMEMORALI, LIBRO I. dicendosi anche disposto a vendere 1’ orto stesso per rimborsare lo Zeno del suo avere di s. 15 di grossi. Bertaldino di Capòdistria, testimonio costituto, depone le stesse cose. V. Minotto, Doc. ad Forumjulii ecc., 62. 289. — 1306, Novembre primi. — c. 78. — Traduzione di diploma presentato da un messo dell’ imperatore dei tartari (v. n. 252). Zuci soldano (kan dei tartari?) scrive al doge: volere che i veneziani esercitino liberamente e sicuramente il commercio nel suo impero, senza che alcuno possa impedirli per antichi crediti. Fatto in Mugan (anno del serpe a modo tartaro) 290. — 1306, ind. V, Dicembre 14. — c." 93. — Proclama publicato in Venezia da Antonio Mezo banditore. Il doge fa sapere che fu conchiusa la pace con Verona, sicché è libero il commercio con quella città ; invita tutti i veneziani che avessero patito danni dai veronesi, dalla morte di Bartolameo della Scala all’ epoca del trattato, a denunziarli entro 15 giorni e provarli entro due mesi, sotto pena di perdere ogni diritto (v. n. 291). 291. — (1306), Dicembre 16. — c. 93 t.° — Patente eguale al proclama precedente. Lettera analoga al podestà di Chioggia. 292. — s. d., (1306). — c. 84. — Annotazione: che Marco Veniero, Tomaso Miani e Pancrazio Giustiniani, provveditori di comune, presentarono al doge come degni della cittadinanza veneta, secondo le leggi, per aver dimorato in Venezia e sostenute le fazioni per 25 anni, i seguenti : mastro Guglielmo Marchesii battioro di S. Leone, Morone di Morone di Mantova ab. in casa da Molino a S. Giacomo dall’ Orio, Manfredino campanaio di S. Luca ab. in casa di Giovanni Arimondo. 29?. — s. d., (1306?). — c. 84. — Elenco di persone proposte per la cittifdi-nanza dai provveditori di comune Tomaso Miani e Pancrazio Giustiniani, come nel precedente : Odorico de Locate ab.«in casa Boccasi a S. Moisè ; Bexelus ingegnere (enzegnerius) ab. a S. Giov. in Bragora ; Pietro Buono ingegnere, fratello del precedente, ab. in casa Contarmi a S. Maria Zobenigo ; Taddeo (?) e Giustino fustagnai di S. Angelo ; Cesare ingegnere, fratello di Pietro Buono suddetto, ab. a S. Angelo ; Albertino Marcono fustagnaio, ab. in casa Andrea Baffo a S. Ermagora; Andrea Coppario, ab. a S. Giuliano nelle case dell’ abazia di S. Giorgio ; Antonio del Mai-stro del fu Ottone di Verona fustagnaio, ab. a S. Severo, e Nicolò suo fratello : Benenato taverniere da vino di Mantova, ab. nelle case di S. Marco ; Corredino detto Rosso a zongladis di S. Ermagora ; Ambrogio fustagnaio di Cremona, ab. a S. M. Formosa; Lanfranco detto Corbellino cenciaiuolo di S. Giuliano; Guglielmo de Varino cenciaiuolo di S.- Giuliano ; Giuliano Boieto fustagnaio, ab. in casa dalle Boccole a S. Trinità ; Pepe P . . , fustagnaio, ab. in casa Storiato a S. Vitale ; Bonomo di