DOGE: PIETRO GRADENIGO. 53 Il 5 Luglio prestò egual giuramento in nome di Rizzardo altro figlio di Azzone, ed ebbe i quattro privilegi. Allegato A: (1305), Giugno 12. — Credenziale con cui Azzone marchese d’E-ste partecipa al doge d’aver destinato il giurisperito Raimondino de’ Zeffi a prestare in suo nome il giuramento di cittadinanza veneta. Data a Rovigo. Allegato B : 1305, ind. Ili, Maggio 24. — Procura di Azzone marchese d’ E-ste, signore di Ferrara, Modena e Reggio, colla quale dà facoltà a Raimondino de’ Zeffi di chiedere privilegio di cittadinanza veneta per esso marchese e pe’ suoi figli legittimi e naturali e loro eredi, e di prestare il relativo giuramento. Fatta nella chiesa maggiore di Ferrara. — Testimoni: Bernardo de’Bossi di Firenze visconte a Ferrara, Venefico de’ Gaffari di Mantova cavaliere, Scotto da S. Geminiano dottore di leggi, Odorico de Canale di Modena giurisperito, Uberto da Baldaria di Ferrara. — Atti Bennato figlio di fra’Benedetto da Ferrara, not. imp. e cancelliere del marchese. Allegato C: 1305, ind. Ili, Maggio 24. — Procura simile" alla precedente rilasciata da Fresco e Pietro abate figli d’ Azzone d’ Este. Fatta in Ferrara nella stanza di Fresco suddetto. — Testimoni: Bennato cancelliere del marchese, Zeno de’ Liazarii di Bologna, Guido di mastro Graziadio notaio, Sichelmino de Luciolio not. — Atti Iacopo figlio di Bonavita not. imp. V. MinottÒ, Doc. ad Ferrariam ecc., I, 129. 247. — (4305), Giugno 14. — c. 77 t.° — Bernardo da Polenta podestà e il comune di Cervia, in risposta a lagni del doge, gli scrivono d’ aver provveduto alla repressione dei contrabbandi (svargaj e di minaccie dei cerviesi contro i veneziani. 248. — 1305, ind. III, Giugno 17. — c. 80. — Percivalle de’ Ribaldi e Lan-franchino de Miliarina, presentatisi al doge, ripetono, protestando, le istanze già fatte (v. n. 243-245) ; chiedono la giustizia voluta dai documenti da essi prodotti a Marco Sanudo, Angelo Barozzi e Tomaso Civrano giudici del Forestiere e guarentita dai trattati, e si dichiarano non responsabili della mancata giustizia. Il doge risponde : volere ciò che è di diritto ; competere 1’ affare ai detti giudici ; aver fatto quanto doveva, e protesta non essere colpevole di negata giustizia. Fatta nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Pietro Michele, Andrea da Parma e Tanto cancellier grande (v. n, 249). 249. — 1305, ind. Ili, Giugno 29. — c. 70. — Istrumento simile al precedente. In questo il doge promette revisione del processo se i giudici del Forestiere non faranno giustizia, ed invita i chiedenti a rivolgersi a quelli, rinnovando le sue proteste. Fatto come al n. 248. — Testimoni: Pietro Michele e Zambonino de Fregane-sco giurisperito. — Atti Tanto cancellier grande (v. n. 251). 250. — s. d., (1305, Giugno). — c. 76 t.° — A Tolberto da Camino, Iacopino Ricco, Guido Avogaro e Pirolino de’ Costantini, ambasciatori di Gerardo e Rizzardo