doge: PIETRO GRADENIGO. 455 — (1310), ind. IX, Novembre 9. — c. 151 t.° — Durale ad Enrico de Iial-venicho ambasciatore e famigliare dell’ imperatore dei romani. In risposta a sue lettere che partecipavano l’arrivo di quel sovrano a Susa ai 24 Ottobre, lo si ringrazia, avvertendolo aver già Venezia eletto ambasciatori fra i suoi nobili per incontrarlo. V. Bohmeb, Acta imperii selecta, 712. 456. — 1310, ind. IX, Novembre 18. — c. 158. — In risposta a petizione dei sudditi del conte di Gorizia, presentata da certo Costantino, il doge si dichiara pronto ad ordinare ai rettori veneti di osservare quanto s’ era stipulato con esso conte nella pace, purché quest’ ultimo faccia lo stesso rispetto ai suoi. In quanto alle questioni che fossero pendenti, propone due arbitri, uno per parte, che si rechino in Istria a giudicarle a norma della pace stessa, lasciando al giudizio di un terzo, eletto di consenso delle parti, quelle che i due non valessero a definire d’accordo. V. Minotto, Doc. ad Forvmjulii ecc, 72. , 457. — 1310, ind. IX, Dicembre 16. — c. 158 t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna rilasciato a Flordenino da Fabriano, figli ed eredi, dimorante a Venezia. — Con bolla di piombo. 458. — 1310, ind. Vili. — c. 94 t.° — Annotazione: che Federico cortellarius di Passo (Passau?) in Germania ebbe privilegio di cittadinanza per dimora di 15 anni. 459. — s. d., (1310). — c. 146. — Annotazioni: che nel libro Peti/ionia»,, in data Aprile 1278, furono inserite, a c. 72 e 88, le deliberazioni prese perché i Gra-denigo possano usare delle loro rive come gli altri veneziani delle proprie ; — che nei registri del maggior consiglio esiste deliberazione relativa del 1297 (a c. 28); — che nel libro Fractus, rubrica Conimunis, c’è altra parte presa in argomento delle rive. 460. — 1310, ind. Vili. — c. 151. — Annotazione: che Andrea Pisani si costituì mallevadore al doge per lire 1000, pagabili ad ogni richiesta di questo, a favore di Marco Naticlerio di S. Simeone profeta. 461. — s. d., (1310). — c. 154. — Stefano de Stennizval balio di Schiavonia, aderendo ad istanze fattegli dal doge, gli scrive che i veneziani non saranno molestati nelle sue terre, ma difesi e protetti con tutte le loro cose. V. Liubió, op. cit., I, 225 — Schafàrik, op. cit., II, 593 cou data 1300. 462. — s. d., (1310). — c. 155. — Dichiarazione presentata al doge da Bon-mese ambasciatore dei signori della Scala, nella quale i signori da Polenta ed i comuni di Ravenna e Cervia, pei buoni uffici dei primi, dicono di voler finita ogni con- COMMEMORIALI, TOMO I. I4