102 Nel mondo morte, questo ogni elemento Contro 1’ uomo eccitò. Quel puro fuoco Dal ciel cangiossi in fulrain di vendetta, A strugger la ribel stirpe infelice, Che osò offender un Nume. lutino al cielo L’onde del mar s’alzaro a farne scempio. Di maligno vapor l’aere fu pregno, Per insinuarlo nel colpevol seno. La terra ¡stessa bronchi e spine appaia Alle timide piante e al fuggitivo Passo del reo, che di mirar declina Il suo giudice giusto. Ah colpa! Ah colpa ! Opra tua son le tetre fosse intorno Gli erranti passi miei scavate e poste. I>i creazion nell’opra più sublime D’ Averno reo la distruziou portasti. Oh, d’Adam peccator miseri figli! Che sarebbe di voi, se il Divin Verbo Mediator non si tea tra il reo e il Nume Vendicator? Se ei l’innocente carne Ai colpi crudi non avesse esposta, Che vibrarsi dovean dell’empio al collo? Qual dunque fia di grato amor la giusta Retribuzion per chi tal ben n’ottenne? E per te iniqua ed esecrabil colpa Qual odio nostro fia? quale l’orrore? Oh, presentati pur sotto l’aspetto Di dolce seduzion agli occhi miei, Perfida colpa; alla comparsa prima Del tuo inganno esciran le sozze membra Da questi avelli, e intorno a me schierate Colla bruttezza mi faran difesa.