48 COMMEMORALI, LIBRO I. naio ; ogni frode di dazio vien punita col doppio del dazio e confisca delle merci, metà delle quali vanno al fisco ; le merci proibite sono confiscate intieramente, e del legno che le porta può disporre il governo; le merci trasbordate da un legno all’ altro nei porti dell’ isola sono sottoposte ai dazi ed alle pene suddette : gli accusatori godranno la metà delle pene (v. n. 57, 93 e 198). 221. — s. d„ (1301). — c. 72. — Pancrazio Veniero console veneto in Alessandria scrive al doge che 1’ emiro non volle dargli danaro, benché avesse riscosso circa 3050 bisanti alla partenza delle galee (veneziane) ; che Nicolò Sanudo giunse colà da Napoli con una nave, ed altra dei Malipiero vi arrivò di Candia, dalle quali 1’ e-miro dovrebbe avere bis. 1200; ma non ne volle sapere, causa gli schiavi sequestrati in Candia (v. n. 216) ; aggiunge che il duca in detta isola si scusò coll’ emiro pel sequestro medesimo, 222. — s. d., (1304). — c. 74 t.° — Risposta degli ufficiali di Federico III re di Sicilia a Filippo Bellegno ambasciatore veneto, analoga a quanto fu già detto a Vitale Michele. Sanno essere consuetudine di Venezia che scrivendosi lire s’intende di piccoli, mentre si aggiunge di grossi quando sono tali ; circa i danni di Corfu stanno a quanto fu detto; Bisino e Martino avranno avuto il compenso dei danni, se no, portino le lettere della regia curia a Belengerio de Villaraguto ; Pasqua de Margnucco fu risarcito ; promettono soddisfazione a Renieri Gallo se si presentino le lettere de exituris frumenti date a Marino Sanudo ; Pietro Aicardo fu soddisfatto ; stanno a quanto fu fatto circa i danni di Giovanni Soranzo e di Angelo Pesaro ; ribattono pretese relative a danni di Turino Querini ; nel caso di Andrea Manolesso si differì di partecipare il risarcimento dato a Catelino Aldobrandini agente di Bonvi-cino de’ Nerli, avendo i veneziani tardato a notificare le cose caricate sulla nave di Matteo Chvedario ; circa Simeone Spinola, i genovesi non danneggiarono mai i veneziani in Sicilia; mantengono quanto fu detto altra volta circa ai porti (v. n. 131) 223. — (1301). — c. 75. — Filippo Bellegno ambasciatore veneto chiede a Vinciguerra da Palizzi regio cancelliere di Sicilia, come la pensi il re su alcuni articoli che lasciò senza risposta ; cioè circa il danno della galea Morosini, ed altri pei quali aveva promesso risarcimento ; sopra l’impedimento posto da Marino da Patti alla percezione di 2000 onze sulle exiture concesse a Marco Marioni (v. n. 224). 224. — s. d., (1304). — c. 75. — Risposta di Vinciguerra da Palizzi a Benin-cà ... . sopra quanto contiene il n. 223 : Il re risarcii’à tutti i danni purché Venezia accetti il modo proposto per liquidarli, e le riduzioni che la di lui povertà lo costringe a fare ; delle 2000 onze chieste da Nicolò Navagero, sarà accordato ciò che resta dopo il sequestro posto da Marino da Patti ; pei danni nuovi e vecchi si riferisce alla lettera del re recata al doge da Vitale Michele. 225. — s. d., (1304). — c. 82 t.°— Annotazione: Fu decretato dal senato e dai XL il pagamento delle spese fatte da Belletto Giustiniani e da Bartolomeo Michele