272 COMMEMORIGLI, LIBRO II. Gerardo Iannis, Lapo Cavacciani, Guido Tolosini, Nerone di Meo e Diotisalvi Neroni sindici dei creditori dei Pilestri falliti e fuggitivi, tutti di Firenze, scrivono al doge : aver udito da Nicolò di Marsilio inviato veneto esservi in Venezia dei creditori dei Pilestri, e aver disposto che, non ostante la prelazione accordata ai loro cittadini dagli statuti, siano i veneziani ammessi nel concorso dei creditori in pari classe. Faranno il possibile per avere in mano i falliti, e attendono a ricuperarne 1’ attivo, che, depurato, sarà diviso fra i creditori. Questo finora ascende a 10,000 fiorini d’ oro, e le perdite dei fiorentini a 30,000. Data a Firenze. 462. — 1326, ind. IX, Aprile 18. — c. 180 (179). — Citati a capitolo da Pietro de la Tosa mansionario e nuncio giurato della chiesa di Castello, comparvero Nicolò Fabbro, Francesco Michele, Bertuccio Querini, Bertuccio Nani, Belletto Michele canonici, i quali, dietro proposta di Melio arcidiacono e vicario del vescovo Iacopo, approvarono la permuta n. 454, dichiarandola utile al vescovado. Fatto nel secretano della chiesa suddetta. — Presenti : Accursio preposito da Pistoia e Andrea di Lippo Toringhelli da Prato, giurisperiti. — Atti Filippo di Monte Marzano pievano di S. Maria Formosa notaio imperiale (v. n. 463). V. F. Cornaro, Ucci, ven., Dee. VII, p. 203. 463. — 1326, ind. IX, Aprile 22. — c. 180 (179). — In seguito al n. 462 e ad istanza del priore di S. Daniele ivi presente con Nicolò di Giovanni di Marchesino rappresentante del doge, Iacopo vescovo di Castello ratifica il contratto n. 454 ; libera il lago ceduto dalla corrisponsione annua d’un metro d’olio rinunziando al comune il suo diritto, ritenendovi obbligato il convento di S. Daniele, e dichiara di aver ricevuto il quintello dovutogli per quel contratto (lire 10 di gr. pagate dai patroni dell’ Arsenale). Fatto nella camera del vescovo nel vescovado di Castello. — Presenti : Bona-corso preposito di Pistoia socio del vescovo, Andrea di Lippo da Prato, Lapo del fu Lapo de’ Bolsinghi da Prato, Nallo del fu Rainieri da Camerino ambi paggi del vescovo. — Atti Giovanni di Cambino da Prato not. imp. e scrivano episcopale. 464. — 1326, ind. IX, Maggio 26. — c. 180 (179) t.° — Annotazione : che tutte le carte relative alla permuta n. 451 furono da Nicolò Marchesini consegnate ai patroni all’ arsenale dopo registrate. 465. — (1326), Luglio 1. — c. 192 (191). — Bolla piccola di Giovanni XXII papa agl’ inquisitori all’ eresia. A togliere errori d’interpretazioni delle disposizioni del concilio ecumenico di Lione, di Nicolò IV, Bonifacio Vili e Clemente V circa il commercio coll’ Egitto e coi saraceni, ordina di condannare e scomunicare come eretici tutti quelli che asseriscono esser lecito di far quel commercio colle merci non vietate espressamente dai due concili suddetti, da Nicolò IV e Bonifacio Vili. Data in Avignone, a. 10 del pont. (hai. lui.).