DOGE: PIETRO GRADENIGO. Ili comune riserva il dazio sul sale per risarcirsi delle spese per la difesa dell’ isola ; accorda 40 uomini per condurre a Pago il conte ; in caso di armamenti in golfo, l’isola contribuirà suoi uomini nella stessa proporzione che Venezia ; il conte avrà ordine di verificare le querele contro i zaratini entrati nelle terre ed acque di Pago, e si farà giustizia ; il comune, accolta con piacere la preghiera di quegli abitanti, non permetterà che sia l’isola soggetta ad altro signore, e cercherà che sian sempre contenti. V. Schafàrik, op. cit., II, 598, con data 1300. — Liubic, op. eit., I, 257. 488. — 1311, ind. IX, Luglio 6. — c. 183 t.° — Ottobuono patriarca d’ Aqui-leia fa sapere d’aver creato proprio procuratore e vicario generale, spirituale e temporale, frate Alberto abate di Sumaga, con ogni potere ecclesiastico, civile, criminale, politico ed amministrativo ; ordina a ciascuno di conformarsi a tale disposizione. Fatto in Udine nel palazzo patriarcale.—Presenti : Manfredino de Mirolio canonico di Vercelli, Garesmano abitante nel castello d’ Udine, Gregorio gastaldo di Udine, Federico Urbati, Speranzo e Dintilino fratelli, Odorico e Francesco notai di Udine, Ingeramo da Piacenza, Albrigeto de’ Vandoli da Bologna notaio del patriarca. — Atti Melioranza di mastro Garello de Tyenn., notaio imp. e scrivano patriarcale. 489. — 1311, ind. IX, Luglio 7. — c. 166. — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso a Giustino de’ Giustini di Città di Castello, giurisperito, dimorante alla corte del re di Cipro, a’ suoi figli ed eredi, per benemerenze verso Venezia. Con bolla d’ oro. Dato in Venezia nel palazzo ducale. 490. — (1311), Agosto 10. — c. 167. — Bonifacio vescovo chironense, rispondendo al doge Pietro Gradenigo che gli aveva partecipato la nomina di Domenico detto Belletto figlio di Marino Michele a canonico della sua chiesa, scrive di averla confermata, nonostante il pericolo che potrebbe derivargli dall’ allontanamento da quel benefizio di Iacopo Vendelino. Si scusa di non poter aderire alle sollecitazioni ducali di dare un canonicato a Pietro figlio di Tanto cancellier grande, essendo anche troppi i canonici della sua chiesa. Raccomanda Giovanni, latore della presente, da lui mandato in Candia per negozi della diocesi. Data a Pistis o Piscis. V. Coenaro, Creta Sacra, II, 106. 491. — 1311, Agosto 14. — c. 167. — Agnese vedova di Pietro Clavada, e Giovanna loro figlia vedova di Ponzio Vallis, tutti di Mompellieri, fan^o procura generale al rispettivo figlio e fratello Diodato, onde le rappresenti nell’ eredità del defunto loro marito e padre. Fatta in Mompellieri, nella casa delle mandanti (XVII kal. Sepl.J. — Testimoni: Guglielmo Ploriberii e Guglielmo Ber ardi frusterii. — Atti Guglielmo de Valbro notaio publico in detta città. — Vista per la firma dell’ ultimo da Giovanni Paludii regio bali di Mompellieri (v. n. 492).