DOGE: PIETRO GRADENIGO. 47 215. -S. d., (1304). —c. 53. — Elenco di documenti consegnati all’ ambasciatore veneziano al soldano (in Egitto): commissione; lettera aurea; credenziale; ducale ai rettori di Candia perchè informino 1’ ambasciatore ; simile al console in Alessandria per danaro ; simile per contrar prestiti per conto publico ; copia della lettera n. 216; la petizione n. 217 ; copia di ducale scritta ai rettori di Candia a richiesta di Genova ; altra simile ; promemoria di Nicolò Alberti. 216 - s. d., (1304). — c. 53. — Versione dall’ arabo (de abraicoj di lettera dell’emiro (MirrusJ d’Alessandria al doge: Invocando i trattati fra Venezia e il soldano, chiede la restituzione di 35 schiavi sequestrati dal duca in Candia, appartenenti a Salomon Maomet mercante di quel sovrano, al quale erano destinati (v. n. 176 e 215). 217. — s. d., (1304). — c. 53. — Ottobuono della Volta genovese espone al doge: avergli il duca in Candia confiscato 15 schiavi, con danno di 2900 perperi, oltre quello d’ un suo socio; gliene furono pure sequestrati 17 di Giorgio greco, 17 di Simone de Gavata siciliano e di Marco Coniar, ebreo convertito, e 3 di certo Nicolò, pei quali tutti doveva avere il nolo di 8 bisanti a testa ; chiede risarcimento di danni, spese ed interesse (v. n. 215 e 221). 218. — s. d., (1304). — c. 56 t.° — Avendo Nicola He Mencio, inviato del comune di Ragusi, denunziato al doge che Marco Dandolo, già conte in detta città, aveva percepito perperi 103, grossi 3 oltre il dovuto, e chiestane la restituzione, e mostrando il Dandolo suoi conti, allegato B, che provavano infondata tale pretesa, fu interrogato il conte attuale di Ragusi, che rispose coll’ allegato A. Allegato A: (1304), Luglio 18. — Marino Badoaro conte a Ragusi manda al doge la nota dei crediti e quella dei debiti di Marco Dandolo verso quel comune, dalle quali apparisce debitore di perp. 131, gr. 3. Vi sono nominati: Marino Buze-glan camerlengo, Ursacio de Zereva, Lorenzo e Nicola de Menze, tutti ragusei. Data a Bagusi. Allegato B : Tre distinte in cui sono specificati gli incassi e gli esborsi fatti da Marco Dandolo qual conte a Ragusi, coi crediti residui del medesimo. V. Liubió, op. eit., I, 208. — Schafàbik, op. cit., II, 600. 219. — s. d., (1304). — c. 58. — Risposta del doge a Romano de’ Steni giudice, Corrado de Mainardino notaio e Bartolomeo di’Floriano ambasciatori del comune di Padova: Venezia accetta ed approva la ratifica riferita al n. 205; circa il trasporto delle merci da Verona a Venezia e viceversa, per terra e per acqua, avendo i veronesi rotte le convenzioni, provvederà come le pare ; e nemmeno crede convenirle il sospendere le rappresaglie concesse ai veneziani contro i veronesi per negoziare accomodamenti, ciò essendosi già fatto più volte inutilmente (v. n. 231). 220. — s. d., (1304). — c. 72. — Or do comercli (in dialetto) dell’isola di Candia. Ogni prestito fatto da o per forestieri verso interesse, paga 4 perperi per centi-