1 — 231 — dalo oggi come urla dalla gioia e calpesta intorno al fuoco!...» E possibile che questa preghiera divina, tanto bramosa della rugiada della pietà celeste sia scaturita da un cuore il quale nei tempi ha conosciuto aneh’esso l’a-«fatro laceratore del peccato, il campo delle iniquità ed il fuoco dei pentimenti amari? Santo profeta Davide, perdonami, di tre volte peccatore, il mio peccato triplicato. E possibile, ma la messe cadde sotto la falce del pentimento, il fuoco dei sospiri bruciò la stoppia della passione spietatamente mietuta, e la pioggia di lagrime lavò e cangiò il campo peccatore. Ed allora alla preghiera del santo profeta, potevano discendere il perdono ed il dono del Signore, ancora e ancora come la pioggia sull’aratura d’autunno, come le lagrime del padre sul figlio perduto e ritrovato, come la rugiada mattutina del maggio. Ma qual’è lo stato della tua coscienza, dov’è la falce, dov’è la torcia, dov’è la tua vittoria sullo spirito maligno che si annidò nel tuo cuore?... «Rendimi la letizia del Tuo Salvatore e per mezzo del benefico spirito Tu mi conforta. Insegnerò le Tue vie agli iniqui, e gli empi a Te si convertiranno». Ma c’è da parlare ancora! tu cristiano pieno di lebbra dell ’amore pernicioso, o prete pres'o nella rete del Diavolo, potrai più insegnare agli iniqui le vie del Signore e guadagnare come prima un’anima d’empio ?... E finita col tuo potere, padre Tonea! La gioia della salvazione e lo spirito dominatore volarono via dalla tua testa, come gli uccelli migratori al principio dell’autunno! L’inverno dei pensieri cattivi e dell’abbandono dello spirito Santo regna nella tua coscienza...