- 24 — sole. Di nuovo si coprì gli occhi mentre sentiva il pittore e Ieronimo dirigersi al gabinetto attiguo. Ella saltò dal letto, sulla punta di piedi uscì fuori ed entrò nella sua stanza. Si gettò sul letto, nascose la faccia tra i cuscini mentre sgualciva tutto ciò che le capitava sotto le mani. Quando Francesco entrò nella sua camera, essa si slanciò al suo collo, lo serrò spasmodicamente, lo accarezzo, lo baciò... — Che c’è, bimba mia? — Nulla. — Ti piace? Essa mormorò qualche cosa d’inintelligibile cogli occhi pieni di lagrime e di desiderio. Cezara a Ierorvimo «Scusa se una donna ti dice che ti ama. Una donna giovane e bella, perchè sa d’essere bella. Lo so... tu sei così fiero, sai guardare così freddamente... Ah, come vorrei sciogliere il ghiaccio dei tuoi occhi colla bocca mia,—amato ! Perchè dovrei rivestire l’amore col velo della vergogna ?... Ti amo, e accetterei d’essere la tua serva purché tu volessi sopportarmi in un angolo della tua casa, purché tu soffrissi che io baciassi il cuscino sul quale posa la tua testa. Vedi che bimbo sottomesso, umile è l’amore? Tu vedi che non ho vergogna, che sono una rea, una donna spregevole ; ma pensa ad una cosa : che sarei un agnello, che non direi una parola, che tacerei guardandoti, se anche tu mi amassi. Conosco forse io com’è