— 126 — E in questi frammenti del pensiero, riunisce tutta la filosofia d’un disgusto anemico, organico ed innocente. « La sua mente ordinava le immagini senza parole ; capiva e spiegava come una sordomuta. « E la melanconia la metteva in opera coi gesti, proprio come un pianista avrebbe eseguito un capriccio sopra un dactilion. « Nelle parole : « uomini ! uomini ! » dette piano piano da lei come sopra pensiero, come un bambino stordito dal sonno che chiede da bere, io sentivo che voleva dire chiaramente che gli uomini sono cattivi, stupidi, rozzi, infelici e fatalmente attirati dalla loro natura nelle guerre, negli intrighi, nelle calunnie, nelle brutalità, nell’eterna irrequietezza. La capivo perfettamente. E mai avevo visto due uomini di natura diversa per vie differenti e per cause completamente contrarie arrivare ad incontrarsi, a sentirsi a vicenda, a capirsi, ad adattarsi e ad amarsi senza la loro volontà come successe a noi. Essa ricca, io povero, essa corteggiata, io perseguitato e disprezzato; essa pallida, debole e piccola, io forte, grande e rosso in viso; essa servita da una intera schiera di servitori, io servendo proprio allora quando la vita ha più amor proprio ed ha più entusiasmo puro; essa ignorante come un bimbo che appena si alza dondolandosi sulle gambe, io stanco di tanti volumi, di tanta esperienza, di tanta sapienza di libri e di meditazione che una biblioteca non era capace di contenerla; essa vivendo una vita di sogni, io riducendo il mondo ad una macchina che si muove, sta in equilibrio, e si mette in moto a forza d’un movimento iniziale che non cessa