— 27 — mantello sul capo che si muove. Non sono altro che movimenti del capo stesso, nonostante che dipendano da esso. Prima di tutto lo stato delle api. Che ordine, maestria, armonia nel lavoro ! Se avessero libri, giornali, università, si vedrebbero i letterati fare geniali combinazioni su quest’ordine, e si penserebbe che sono esseri intelligenti, mentre vedi che non è l’intelligenza, ma qualche cosa di più profondo che accomoda tutto con un senso sicuro e senza sbaglio. Poi le colonie. Durante l’estate vedremo due o tre generazioni staccarsi, colonizzandosi, dallo stato materno, e ciò che ci rallegra è la mancanza di frasi, di ragionamenti coi quali invece gli uomini investono questa emigrazione del superfluo degli abitanti. E poi le rivoluzioni. Durante tutto l’anno una rivoluzione contro l’aristocrazia dei cortigiani della regina, meno il contratta coniugale, orazioni parlamentari, argomenti per il diritto divino e quello naturale. Cinis et umbra sumus. « Ma, padre, risponderai tu, tu porti le idee e i pensieri nella natura per analogia colla vita umana, giudichi così le organizzazione di stato degli animali soltanto in quanto le vedi somiglianti con quelle umane e confondi il mondo nostro col mondo loro. No. Gli uomini stessi conducono una vita istintiva. Ai costumi e alle istituzioni cresciute in mezzo alla natura, si connettono ragioni subiettive, fatti rei e miserabili, ma con uno scopo e adatte alla ristrettezza mentale della maggioranza degli uomini. Da molto tempo le cose vanno così. Nasci, ti sposi, crei figli, muori proprio così come gli animali, ma invece della via d’un villaggio dove si pavoneggiano i Don Giovanni qua-