— 179 — E sillabando ancora la parola « immediatamente » il procuratore ritorna al suo studio, sbattendo la porta. — L’hai meritato, Microbo, perchè non stai fermo? L’altra volta succede dopo due o tre giorni. — « Signori, dice Nababo — «Microbo non mi farebbe rabbia, ma essendo brutto è anche triste, come se gli si fossero annegati i bastimenti col lentischio ». Microbo alza la fronte inclinata sopra una requisitoria e fissandolo negli occhi : — « Signor Lipescu, vi prego di lasciarmi in pace. Io non dico mai nulla a voi». Sono interrotti da un procuratore di sezione, che passa nel gabinetto del procuratore generale. Microbo ricomincia a scrivere, ma oggi la giornata è disgraziata, Nababo non lo lascia — «Non ti mancherebbe altro, prova a dirmi qualche cosa e poi vedrai... » Microbo lascia la penna e lo guarda tremando. Senza dubbio oggi dev’essere una giornata disgraziata se egli non può essere paziente. Musicus propone che sia battezzato «Microbus furiosus». Tutti cominciano a ridere. Il riso è una malattia contagiosa, va dall’uno all’altro fino all’usciere che ride vicino alla porta, come uno scemo colle mani sulla bocca. Egli riprende la penna e scrive. — Tomaidi, guardalo bene, per saper rappresentarlo quando ti chiederanno il « Microbo furibondo ». Ma pensatelo! Dite, avete delle sfuriate anche voi? Bromuro di potassio. Forse non ne hai i mezzi. Vieni di sera