121 fanno. Nella nostra capitale di arrivati, di commercianti, di declamatori, di furbi, di ignoranti — l’intelligenza media è meno che mediocre. Il cervello è condannato alle verità comuni. Idee personali non attraversano la mente pigra e fiacca della città. E ciò che elabori e brucia per lungo tempo nella scatola cranica, scaturisce fuori come una luce viva. Quello che ti sta a sentire è stordito ; anzi di più il suo cervello sente il dolore, perchè è scosso da quel sonno abituale e felice. Il tuo spirito taglia i sentieri battuti e comuni del suo. Un solo punto di vista personale, approfondito, espresso in una forma più energica, basta per rialzargli un ostacolo il quale non può essere saltato che con un grande sforzo e con una caduta più grande dall’altra parte. Ecco ciò che vogliono dire, dicendo che parlo troppo. Una frase sola e due ore di conversazione sono la stessa cosa ; se li svegli dal sonno, se li fai pensare e disturbi il loro riposo parli troppo. Essi invece ci possono rompere le orecchie per interi giorni; ciò che si dice per non esprimere nulla è dolce, passa per la mente di ogni idrocefalo, è leggero, è tranquillo, è fanciullesco, è vecchio, è conosciuto, è la proprietà di tutti, non eccita la vita molle della testa dell’avversario, non accende e non abbrucia più rapidamente che nel sonno, perciò parlano poco, perciò ragionevolmente e seriamente. « Quando mi sono spiegato questa persecuzione di tutti contro di me, era troppo tardi, perchè la ribellione era avvelenata dal disgusto e dal disprezzo. « La ribellione ti fa insorgere contro il mondo, il disgusto ti fa cadere in mezzo ad esso, il disprezzo ti esilia dal-