— 24 — stanno come un muro dalla parte del mare, cosicché anima umana non può conoscere il paradiso terrestre, nel quale io vivo. Non c’ è che un solo poeto per entrarvi — una roccia mobile che chiude magicamente la bocca d’una grotta, conducente verso l’interno dell’ isola. Cosicché chi non vi penetra attraverso la grotta, crede che quest’ isola non sia che un ammasso di roccie aride che s’innalzino dal mare senza vegetazione e senza vita. E 1 ’ a-nima com’ è ? Tutt’ intorno stanno gigantesche roccie di granito come delle sentinelle nere, mentre che la vallata dell’ isola profonda, sotto il livello del mare è ricoperta di fasci di fiori, di vite selvatica,, d’ erbe alte e odorose, nelle quali non è mai stata la falce. E sul letto di fieno del regno vegetale si muove un mondo intero d’ animali. Migliaia di api agitano i fiori incollandosi alle loro bocche, calabroni vestiti di velluto, farfalle celesti riempiono una regione d’ aria sopra la quale si vede fremere la luce del sole. Le roccie alte restringono il mio orizzonte. Non ho che un lembo di cielo, ma che cielo! Un azzurro cupo, limpido, trasparente, sul quale ogni tanto passa una nuvoletta bianca, come se si versasse un po’ di latte. Nel centro della vallata vi è un lago, quattro sorgenti vi entrano e corrono, liticano, mormorano, rovesciano i sassi tutto il giorno e tutta la notte. È una musica eterna nel silenzio estivo della vallata e nella lontananza, tra l’erba verde, sui pendii di ghiaia, le vedi muoversi serpeggiando col loro argento fluido, trasparente, vivo, slanciandosi nelle braccia dei vortici, nei quali turbinano come pazze, poi proseguono finché, sospirando di soddisfazione, si