— 127 — che quando le ossa si seccano, i muscoli si disseccano e le arterie s’ingrossano. Così ci siamo incontrati sulla stessa via. E con tutto ciò quanta somiglianza: essa tacendo e disprezzando per mancanza di vita, per causa di un sangue sottile, povero di quei milioni di globuli rossi, vivi, caldi, povero di quel fuoco vitale che brucia e si accende finché arde; io tacendo e disprezzando per causa d’una vita colossale, sbattuta, ristretta, chiusa, incompresa, raggomitolata ed insultata dalla stupidaggine inumana del mondo in cui m’aggiravo. « Un giorno, venni un po’ prima per il pranzo. Mi porse la mano. La mano era fredda, debole, fiacca come il pelo di un gattino. « La strinsi nella mia. — « Che mano calda avete, mi disse. Ah ! e che buon calore ! Sento come mi sale al collo, fino alla testa... « Non sapevo cosa dirle. Per la prima volta la sentivo parlare un po’ a lungo. « — Sì, — continuò, un caldo che mi dà la vita. Soltanto le strisce di sole che penetrano nella mia stanza mi fanno provare lo stesso piacere. « Tacque. Cominciò a tremare senza ritirare la sua mano dalla mia... « — Forse non state bene ? « — Ma no, sto bene, ma forse non sono completa. Non sono come quegli altri... Il chiasso mi fa male... Un riso sfrenato mi fa male... Una parola cattiva detta sul conto altrui (mi fa male... Quel banchiere calvo che scuote il suo cucchiaio nel tè che poi beve, con ingordigia e grossolanamente, mi fa male... Gli scherzi indecenti della