— 68 — lungamente negli occhi.—«Cosa m’importa di chi sei figlia, disse egli, basta che io ti voglia bene». « Se m’ami, allora fuggiamo — gli rispose ella, stringendosi al suo petto. Se la ¡mamma ti trovasse ti ucciderebbe e se tu morissi impazzirei o morirei anch’io». — «Non aver paura, le sorrise Fat Frumos, sciogliendosi dal suo abbraccio, — do-v’è la tua mamma?» — «Da quando è tornata si sbatte nel mortaio dove l’hai chiusa e rode coi denti le catene che la tengono». «Cosa m’importa, •— diss egli slanciandosi per vedere dove fosse la vecchia. «Fat Frumos, disse la ragazza, e due grandi lagrime brillarono nei suoi occhi, non andare ancora, bisogna che t’insegni io ciò che devi fare per vincere mia madre. Vedi questi due barili? Uno è coll’acqua, l’altro con la forza, cambiamo loro di posto. La mamma quando lotta coi nemici ed è stanca grida: «Aspetta, beviamo un pò d’acqua». Poi beve la forza, intanto che il suo nemico non beve che l’acqua. Per questo cambiamo loro di posto, cosicché lei non lo saprà e berrà l’acqua durante la lotta». Come dissero così fecero. Egli corse dietro la casa. — «Cosa fai, vecchia ?» le gridò. La vecchia dalla rabbia si strappò dal mortaio, ruppe le catene allungandosi magra fino alle nuvole. — «Ah, bene, sei venuto, Fat Frumos — disse, rifacendosi corta. — Ed ora andiamo a lottare, vedremo chi è più forte ». « Andiamo », disse Fat Frumos. La vecchia 1’ acchiappò per la vita, sj allungò senza lasciarlo fino alle nuvole e lo buttò contro la terra fa-cendovelo entrare fino alle caviglie. Fat Frumos la sbattè e la fece affondare entro terra fino alle ginocchia. « Aspetta, prendiamo un po’ d’ acqua »,