— 119 — « cercai di provargli quanta ragione avevo. Lo avvilii in faccia ai suoi inferiori. Diventò rosso come una barba-bietola, battè suda tavola col pugno, perchè aveva la manìa furiosa di imitare il suo ministro, e mi rispose furibondo : « — Non siete buono a nulla ! V’immischiate in tutto come un finocchio. Ebbene, e poi ? cadrà il cielo su di voi ? Cos’è un rapporto ? Un rapporto.... un rapporto.... come se lo dovesse leggere il ministro.... ha altro da fare..... « — Non sapevo che il Ministro richiede i rapporti per poi non leggerli, risposi. p .■ « — Voi parlate troppo! Copiatelo così com’è ! « Con queste parole mi volse le spalle, borbottando: «— Guardate un po’, proprio quello s’è trovato! « Io tacqui con tutto che il sangue bollisse dentro di me. E quante volte, discutendo con i miei amici portavo qualche idea nuova che non potevo imparare dai corsi infelicemente limitati dei nostri dottori, tutti finivano con un’ironia cattiva e testarda: — « Amico,,molto sai e molto parli ! « Al primo esame d’anatomia rispondevo al professore secondo lo stesso autore che egli consultava per i suoi corsi. Durante uno svolgimento mi interruppe. « — Quale autore sostiene queste cose 1 « Gli dissi il nome che egli conosceva assai bene. «—Non è vero. . « — Signor Dottore, è così come dico io. Nell’ultima edizione c’è una nota di due pagine che non si trova nelle prime edizioni. « — Basta, non imparerò da voi!