— 181 — egli si svincola.... Si straccia l’abito e grida, e bestemmia, con occhi smarriti e torbidi. Poi, quando l’ultimo resto di forza l'abbandona, cade mollemente come uno straccio e colla voce spenta : «Non so dove mi duole... non so cosa uni fa male ». Accompagnato da alcuni amici Musicus andava da Luther a giuocare ai birilli. Arrivati al ponte che passa sopra la linea ferroviaria, essendo di sera si fermano un po’ per guardare l’aspetto incantevole della stazione. Centinaia di luci di tutti i colori, qui vicino coppie e coppie di grandi occhi rossi, più in là altre luci più piccole verdi e gialle che si avvicinano, si allontanano, s’incrociano, movendosi continuamente, e lì in fondo una catena di piccole stelle fìtte. Su tutto il cielo non si trova una costellazione più bella. Dall’altra parte del ponte un’ombra sta appoggiata al parapetto. Una donna ? Musicus s’avvicina per vedere.... — Andiamo, non vieni più? — gli gridano di sotto gli amici che sono già scesi. — Andate avanti, vi raggiungo — risponde egli pietrificato : non era una donna, era Microbo senza cappello, senza cravatta cogli occhi fìssi su una luce che si avvicina. — Cos’hai? Cosa cerchi qua? — Cosa ho ? Vuoi sapere cosa ho ? Vieni e ti farò vedere cosa ho. Prendendolo per la mano scende le scale e Musicus si