211 MDXX, SETTEMBRE 212 Letera dii dito, di 19. Questa matina, venula nova al Re di la morte dii reverendissimo Cardinal di Ferrara con li brevi dii Papa che havia dato lo episcopato di Agria al reverendissimo Medici, e li sia dalo il possesso a lo abbate domino Raphael di la Chiesia mandalo di qui per questo efleelo, etiam breve di queslo al Cardinal reverendissimo Strigo-nia e altri grandi dii Regno, si lien il Re non consentirà, perchè se queslo havesse loco, tulli li altri episcopali et arziepiscopali el beneficii, de ccetero, sariano in disposinoti dii Papa, cosa che mai fu e sempre li ha conferili tamquam juspatronatus loro, e hanno conslilution fate per respelo dii prefato Cardinal di Ferrara, che de catero alcuno alienigeno che non sia di nalion hungarica non possi esser promosso etiam prò rege a grado di dignità ecclesiastica. E con questo mezo il Re polrà lenir lai episcopato, qual dà de intrada ducali 30 milia e più a l’anno ; e cussi si scorerà col scuoder etiam Ve-sprimia el Colalia, che bora vacano insieme con quello di Agria. 138 Fu scrilo ozi, per Colegio, a sier Francesco da cha’ da Pexaro capilano a Verona, cite va sier Marco Loredan podestà a Brescia, e perchè le strade non è sicure, si mandi scoria con lui di zente, acciò el vadi sicuro. Fo scrito a sier Andrea Foscolo podestà e capilano di Crema, come domino Jacomo Benzon oralor di quella comunità ha richiesto, cum sit che quella comunità donasse il palazo dove lui habita e sia tenuto in conzo, però voriano che fusse observalo ut in litteris, e avisi la cosa. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla, per expedir la cossa di strigoni in Valchamonica, che per una lelera di Cai di X fu sospeso non si facesse altro. Et sier Luca Trun savio dii Consejo voi che non si vadi drio, per esser una materia. E nel Consejo semplice feno di Pregadi e Colegio Velor Biancho, atende a le voxe dii Gran Consejo. Item, con la Zonla fono sopra li processi di di^ slrigoni, leto assa’ scriture e dispulazion, et nulla, concluso. Di Roma, fo letere di l'Orator nostro, di 26. Come era zonlo don Egnatio prescidenle dei frati di sanla Justina, e si tralarà per la materia di frati diti eie. Item, scrive zercha li Gixi, per li alumi è in questa terra, voleno certa diehiaralion. Item, à ricevuto nostre letere zercha far uno Cardinal venilian, qual piace a Soa Santità. Ila parlalo al Papa. Soa Beatitudine ha risposto, ne voi far per adesso a requisition | dii re Cristianissimo, che è lo episcopo di Tolosa, e facendone di altri si aricordarà far un venilian. Item, parlono de li moli di Spagna che è grandi, e par habino liberato di la custodia era nel caslelo di Siglas la serenissima Maria madre de l’Imperador et vera Raina, el a quella danno obedienlia, e vien dillo per queslo la Calholica e Cesarea Majeslà voi andar in Spagna, e il Papa dice «quando l’anderà crederò ». Di Napoli, di Hironimo Dedo secretorio, 138’ di 16 et 22. Come la duchessa di Bari, per alegre-za che la Ila raina di Poiana ha fato uno fiol maschio, voi andar fino in Poiana et menar con se il conte di Montalto, al qual promele dar ducati 10 milia in dota a una sua fiola. Scrive, come de li si dice esser slà vista una armada francese di vele 30 passar sopra Trapano, videlicet barze 17, galie C, gaiioni 7, si dice va in Sofia ; e che il Viceré voi vender Sutri-ma vicino a Napoli e altre terre per haver danari. 11 sumario di tulle dite lelere noterò qui avanti. Fo expedilo una barcha a Corphù, patron Domenego Saida, con letere al Provedador di l’armata, e scrilo a quel rezimento relegni li le galie doveano venir a disarmar, e aspeti ordene dii Provedador predillo. Noto. Ozi vene a disarmar sier Bernardo Dolfin e sier Nicolò Zorzi. A dì 29. Fo San Michiel. Fo alquanto di pioza menula, et a San Michiel disse messa in pontifichal il reverendo don Petro Dolfin zeneral di l’ordene di Camaldolesi, di elà di anni ... con la mitria in testa da abate. Da poi disnar fo Pregadi, et leto le soprascrille letere. Da Constantinopolì. Come el Signor feva tirar le galie sotil al coverto el le galie grosse erano in aqua, sichè per queslo anno non è da temer di armada. El Signor è a caza, zoè va ogni zorno, et a queslo alende et va con la Porla in Andernopoli. Scrive gran richiami fali a li Bassà di danni fati a subdili del Signor, ut in litteris. Item, si duol non haver danari ni modo di trovarli, maxime per riscalar li schiavi a ducati 2 l’uno, et in uno zorno ne ha rischalato 18. Sumario di letere di Hironimo Dedo secreta- 139 rio nostro a Napoli, date a dì 16 Setem brio 1520 e ricevute a dì 18. Come quel illustrissimo signor Viceré, per sedar li tumulti di fanti ispani venuti ultimate con le do barze di l’armata di don llugo di Monchada, elqual