539 ML'XXI, GENNAIO. 540 zembrio. Come a di 29 dii passalo, ricevele Ire nostre di 11, 15, 19 Octubrio, con l’aviso de le quatro fusle etc., remelendo a parlar a li bassà quando a lui parerà ; e come ha scrito, per le allre li bassà avendone parlalo, lui aquielò la cossa, sicliè conten-lono aspetar el ritorno del suo schiavo venuto a la Signoria nostra, o il zonzer di l’Orator nostro de lì ; sichè non li ha parso di promover altro, e spera quelle cosse passerà presto. E ha auto le copie di le lelere dii Provedador di Parmada. Etiam da lui Provedador ave do man di letere con el processo fato, tamen non li ha parso dir nulla più. Si l’achuderà, dirà a li bassà, a i qual in queslo lempo juslifichò molto la Signoria eie. E come da lui ha ditlo, se li fosseno slà causa meriteriano esser castigati. Scrive, vien fati assa’ rechiami a li bassà, e di quella cossa 326 di Napoli di Romania, di quel turco di la Morea eie. e di carazari, li piace sia slà dalo bon ordene non sarano più acetadi. Scrive poi di danari ; se li proveda, non ha il modo ; lui è creditor per il conio mandato, prega siali mandali a pagar una letera trasse in sier Marco Loredan di ducati 45. Item, si fazi el successor, al qual non si dagi commission spendi col Consejo di Xll, perchè lui ha speso ducati 210 senza Consejo di XII; che si Phavesse fato, si harìa speso mollo più. Scrive, li bassà averli ditlo scrìva a la Signoria voy prender e mandargelo overo non lo lassar passar in Barbaria, quel Caramamelh qual ha fato assa’ danni et preso la nave Coresa. Per tanto, saria bon la Signoria nostra facesse persequitar dito corsaro lino in finibm terrae. Dii ditto, di 28 Novembrio, tenute fino a di primo Dezembrio. Come Perì bassà, havendo inteso el Gazeli aversi insignorito di (ulta la Soria ex-ceplo il castelo di Aleppo, et esservi andato il campo solo per averlo, el Signor fa cavalchar janizari 4000 e li soldati di la corte exceplo li... . che sono numero 700. El Feraga bassà passò zà su la Nalolia, come scrisse per le allre; etiam falò preparation di armada, e voleno armar 25 galìe, qual tuttavia sì mette ordene per mandarle in Alexandria con altri navili et zenle, sichè per tutto il mexe sarano in ordene; et si fanno aparati grandi, el si tien sia conira di altri che dii Gazeli, perchè se divulga el Sophì esser in campagna di qua di Tauris molto potente; e si lien preslo etiam el Signor passerà su la Nalolia. Di Franza, di sier Zuan Badoer dotor et cavalier orator nostro, date a Bles a dì 27 Dezembrio. Come, il Re tornò da Monfort, come scrisse era andato, al qual li comunicò le lelere di la Signoria nostra zercha l’armada di Sua Maeslà, dii danno palido a Barulo, Sua Maestà le udite, poi disse sperava il danno non sarìa stà grande perchè l’armata era salva, nè si poteva meler in terra più di 600, perchè in tulio erano 800 homeni da guerra su dilla armada. Poi lui Oralor li disse zercha li boschi di brexana dii conte Nicolò di Garn-bara quanto la Signoria scrive, che si lien per li bisogni di l’Arsenal etc., il Re disse, lutti è di roveri, quesla è picola cossa, la Signoria poi compiacele di queslo, perchè el conte Nicolò è in gran bisogno, e li farà quesla gratia. Scrive, Soa Maeslà poi partì ozi con la Raina et madre et parie di la corte per Castel Remoranlin, dove starano alcuni zorni, poi anderano a Lion per la via di Borgogna il Re, e la Raina e madre anderano per la via di Burgos, e sarano a uno tempo lì. Scrive come, parlando col reverendo Slalìleo nuntio pontifìcio, li ha dito la Cristianissima Maestà rechiede al Papa le decime dii clero. Scrive, è zonlo lì a Bles el duca di Al- 326* bania, vien di Roma, et ozi è stalo col Re mollo longamente. Etiam è zonlo domino Galeazo Visconte, vien da Milan. Scrive, lui Orator starà lì a Bles poi anderà a Lion. Si scusa si non haverà lelere cussi spesso, perchè non sarà con la corte. Da Milan, di sier Alvise Marin secretarlo, di 2. Come ricevete nostre di 28 con suma-ri di Alemagna, di le nove di Spagna, et cussi le comunichò con lo illustrissimo Lutrech el qual le udite, et disse non li piacer la Raina sia in poter dii Contestabile. Et cussi, andando a la messa a San Francesco, li disse, questo è il lempo di far il consulto col signor Theodoro e domino Andrea Griti quali vengino a Milan, el il Re lo scrive si fazi, et li par a lui di farlo, perchè non si dirà si habbi paura facendolo in questo tempo, et però si mandi presto ; e lo pregò non dicesse tal nove a niun, e cussi lui Secrelario li promise di farlo. Poi li domandò dii Turco, e si l’aveva ancora il dominio fo dii Soldan. Lui Secrelario rispose non saper altro. Di sguizari nulla, e li 9 cantoni è saldi per il re Cristianissimo, et Suil ch’è capo de li 4, al qual li tre aderisse, si tien verà etiam lui col Re, et si farà la dieta. E Lulrech vi manda do senatori, i qual è zà parlidi, videlicet monsignor Minutio e domino Am-bruoso di Fiorenza, quali insieme con do judici svi-zari lerminerano le differentie di quelle do terre videlicet Mendrise et Lucarno. Ne va etiam uno allro dolor per una differenlia di uno sguizaro è in preson qui a Milan per monede false, et Lutrech voi il capitano di justitia lo expedissa, e sguizari voi sia mandalo a loro, i qual voleno punirlo.