507 MDXXI, GENNAIO. 568 dia. Questo è venuto qui, va a Citadela da suo cu-gnado. È venuto a far reverenlia a la Signoria ; sento apresso il vicedoxe, e fo carezalo assai. Di Franza, fo letere di l’Orator nostro, da Mes, di 11. Il sumario dirò di solo; e di certo sinistro seguì al He facendosi la lesta dii Re, adeo e slà in gran pericolo di vita. Di Constantinopoli, dii Baylo, di 18 De-zembrio. Il sumario dirò poi. Di Baruto, fo letere et Tripoli, venute per una nave, e di Cipro di 26 Dezembrio. Le par-licular se ave; ina quelle in la Signoria non vene ancora fino cl dì sequenle. Noto. Eri sera in dia’ Corner a San Benedeto. sopra el Canal grando, facendosi una festa di compagni over cena per le noze di sier Aguslin Contarini di sier Marco Antonio, maridato in la fia di sier Alvise Corner qu. sier Donado, dove era il principe di Bisignano per esser compagno de ditti Ortolani, et cenò li, et il conle Antonio da Martinengo etiam compagno, qual poi cena vene lì con arme per certe parole li fo dilte da li altri compagni in vituperio, e visto li compagni venir con arme su la festa, etiam loro con spade, e cussi el signor principe desnuò e il signor Zuane Cosaza, sichè fo più di 20 spade nude in sala che si menava e non si sapeva contra de chi; et dito Antonio da Martinengo non desnudò arma alcuna, ma ben li soi. Le done pauride, e cessa il rumor fo desfato la festa, era hore 9 di note. Noto. Diio principe fo eri a la Signoria a tuor licentia di partirsi come ho scrito, et partirà a dì 25 diio da malina. Et come andò a Corizuola da li frali di San Zorzi, per esser uno abate napolitan so amico, et fin è sfato qui, li ha tenuti li soi cavali per numero ... de lì, lo andò a compagnar alcuni zen-tilhomeni noslri, so compagni, sier Francesco Grifi di sier Ilomobon, sier Domenego Zorzi qu. sier Alvise, sier Piero Soranzo qu. sier Zuane, sier Antonio Zane qu. sier Hironimo, sier Marco Grimani qu. sier 40 * Hironimo, el el signor Zuane Cosaza, fino a Corizuola, dove siete . . . zorni, poi andò a Ferara. È parlilo benissimo satisfato di quesla cità nostra, e dice le altre terre è ville, e questa li par cilà excelentis-sima. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta. Expe-dileno certa gratia di uno beneficio di San Belili sul l'olesene, che ’l possi andar zerchando con le chiave per le terre nostre; el qual è di domino Simon Michiel qu. sier Nicolò procuralor. La qual allre volte non fu presa. Fo asolto uno . .. Saraton citadin de qui alias bandito zà anni ... per la morte di uno sier Ferigo Tajapiera qu, sier Zuane, di terre el lochi, sleva a Rimino, et ha fato assa’ bone operalione; unde per il Consejo di X simplice fu preso possa star in che terra el voi di la Signoria noslra, excepto in questa cità. Fono con la Zonta su altre cosse secrete. Et nota, Francesco Maria da la Rovere olim ducha di Urbin, havendo il marchese di Mantoa tolto stipendio con il Papa, ha mandalo a la Signoria per via di Foratoi* dii prelato Marchexe a suplicar possi con la moglie e fioli habitar in qualche loco nostro, perché non poi più star in Mantoa, et cussi credo tal materia ozi fusse tralala. Fu lelo le letere dii Baylo, di Costantinopoli, el maxime quella drizala ai Cai zercha conzar la cossa de le fusle con li bassà ; la qual se poi reputar conza. A dì 24. La matina, l’orator di Mantoa fo con li Cai in Colegio, credo li fosse dà risposta zercha il ducha olim di Urbin. Vene l’orator di Ferara etiam con li Cai, ha letere dii suo signor e di Roma di 14 et 15, par non sia altro di fanti etc. E noia, richiese dito Duca transito di. . . lanzinech per le terre nostre, e li fo concesso ma venisseno a parte a parte, et fo Iratà quesla materia secrete nel Consejo di X. Di Cipro, fo lete le letere dii Locotenente. Con avisi di Tripoli; il sumario dirò di soto lele sarano in Pregadi. Di Udene, fo letere di sier Francesco Donado el cavalier luogotenente. Come il conte Cristoforo non è ancora zonto, e il cavalier di la Volpe è andato in Cividal, e altre provision fate. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savi, e li Consieri alditeno cerla diferentia zercha il levar el testamento di quel sier Vicenzo Valier. Parlò domino Borlolamio da Fin per sier Nicolò Valier el domino Rigo Antonio per la moglie; e li Consieri ter-minono fusse levato, e cussi li Capi di XL. Andarà mo a la Quarantia dove si disputarà. Ozi sier Alvise Pixani procuralor, per le noze dii fìol fece un belissimo p;islo. Eravi 4 Procuratori, sier Zorzi Corner, sier Andrea Grili, sier Hironimo Justinian, el lui, quasi tulio il Colegio el Consejo di X, Pregadi e Zonla, Io non fui, per numero 115. In queslo zorno, sequite che, volendo sier Andrea Surian, fo Provedador di slratioli, meter di mezo di uno intajador a Santa Maria Formosa che bateva sua mojer, el dilto intajador Io ferite su la testa e in la panza, sichè stà malissimo.