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MDXX, SETTEMBRE.
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 Morexini qu. sier Francesco so nepote, e sier Polo suo fratello che è morto. A l’incontro, li Dandoli non voleano dicendo venir a loro etc. Parlò questa matina domino Bartolamio da Fin per i Dandoli, et domino Rigo Antonio per il Morexini.
    Da poi disnar, sier Carlo Contarmi per i Dandoli e domino Alvise da Noal per i Morexini. Fo expe-dito a hore una di note, videlicet 2 non sincere, 17 di no, 46 che ’l sia levado.
    A dì 25. La malina, vene in Colegio sier Gasparo Coniarmi eleclo eri orator a la Cesarea e Ca-tholica Maestà, et acetoe.
   Di Franza, fo letere di Poesì, di VOrator nostro, di 9, e di Milan, qual fo lele con i Capi, dii Consejo di X.
    Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Fo ditto per expedir li villani diUriago, el nulla feno.
    Fu preso di chiamar uno Cesare fameglio dii conte Antonio di Val di Marin, per il caso di la morte di quel di Seravaie, per il che fo chiamadi per avanti molti altri.
    A dì 26. La malina non fu alcuna letera da conto.
    Da poi disnar, fo Consejo di X pur con la Zonta.
    Noto. Eri vene a disarmar la galia di Salò sora-comito Gabriel de .... e l’altro eri vene sier Zuan Duodo.
    È da saper, eri fu fato uno per di noze, di sier Zuan Jacomo Pixani qu. sier Antonio, qu. sier Luca in la Ila di sier Jacomo Manolesso qu, sier Orsato, nominata Faustina, era monacha non professa in san Biaxio Catoldo, e la leniva sier Zuan Pixani di sier Alvise procurator dal banco, il qual li dà ducali 300 et lei haveva ducali 200; et cussi è slà fallo le dille nozze.
    In questi giorni, di ordine di Cai di X, fo retenuti alcuni betolieri, videlicet Lazaro et allri; et questo per sententia fata si feva in ditte bettole stranie cosse, olirà il barar di zoveni, etiam sodomìe etc.
    Noto. La settimana passata, a dì... da mattina, fo festa, seguile uno caso molto memorando, che una l'emina mata, la qual stava a Sant’Agnese e passava spesso per cerla calle a San Trovaxo dove una pula di anni.... cridava : « mata, mata, » questa tolse tanto mal tal parole, che in quesla matina la passò di la via, et hessendo la madre a messa, intrò in caxa, et con uno cortelazzo, che ’l padre era becher, si messe atorno a quella pula, e ferita e morta li tajò la testa e la messe in una piadena; et voleva stran-
 golar una altra mazor sorella, la qual volendo Dio scapolò, per uno che passò che la tolse di man. Et mandato per li officiali, dita mala fo retenuta et messa in prexon. Quello si farà di lei, noterò più avanti.
     Noto. La forcha è in piedi: si dovea apichar uno ladro à mazà sete, ma è slà inibido, ò prete, che mai in alcun conslitulo ha ditto questo ; per il che fu suspeso.
     Ma inteso questo, il Principe con il Colegio man- 135 dò per il Legato e per il vicario dii Patriarcha, dolendosi di queste cosse, tulli si fa preti, disseno voler veder si è la verità e la cossa score. Etiam quelli do ladri doveano esser apicadi, e poi in Quarantia fu preso cavarli uno ochio e tajarli una man, è venuto inibition sono in sacris; sichè la juslicia non è falla.
     Per la qual cossa, più di 50 zoveni zenlilhomeni in più volle è andati dal Legalo a farsi far zagi di prima tonsura, et cussi li ha fati: è mala cossa e danno soportar.
    In questo Consejo di X fo expedito molte parte etc., si publicha.......ma non da conto.
 Prima far il sazo di arzenti per quelli di la tocha a fuocho. Item, per il cassier dii Consejo di X, si legni conto separato di denari di depositi.
    Di Franza, fo leto letere di 9, da Poesì, di
 V	Orator nostro. Come il Re ge havia ditto aver armato 17 barze per conto suo, et havia speso 54 milia ducati, et 4 per conto del conte Piero Navaro, ch’è numero 21, capitano dito conte Piero, armate in Provenza, et uno altro. El a dì primo dii mexe erano parlide per andar in Soria, passar per Rodi e luor quella armada è lì, e andar a sachizar Baruto, Tripoli et Alexandria, terre richissime soto il Signor turcho al presente. Et l’Orator nostro nulla disse.
     Unde el Colegio stè molto suspeso, per esser materia importantissima ; et preseno scriver al Provedador di l’armada vadi subito da Corfù in Cipro con le galìe el si trova, et non dagi recapito nè porto in Cipro a la dilta armata francese per alcun modo, dicendo non haver commission di la Signoria nostra; et scrito in Cipro in conformità, et fo spazà uno gri-po baiando con ditte letere. Item, fono sopra avisar
 il	Signor turco di questo; ma nulla feno. Et doman sarà etiam Consejo di X per expedir quesla cosa.
     Noto. Fo terminato per Colegio, el cussi il di se* quente fo scrilo a 1’ Orator nostro in corte ; come il reverendissimo Patriarca nostro manda uno suo noncio de lì per obtenir alcune provixion cireha l’onesto viver clericale, e li manda una instrution per-