55 MDXX, LUGLIO. 56 e Zervia e condurle a Venexia, e il Papa ha scripto brevi di questo al governador di Ravena. Di Napoli, di Hironimo Dedo secretorio, di 7. Come, poi questo danno fato a Rezo, don Hugo di Monchada capitano di l’armada yspana, stato a Zerbi, è tornato in Sicilia, il che inteso li andò drio con 6 galie per averle in le man, el è stà dito averne preso 5 di dille fuste. In questa matina, in le do Quarantie, per il caso di Pario, parlò sier Carlo Coniarmi avoehalo, in favor di madona Fiorenza Venier di sier Zuan Francesco, fo sorela dii signor . . . Crespo morite signor di Pario, per la qual sier Pandolfo Morexini el sier Malio di Prioli judici deputali sentono ma non voleno parlar, ma ben meler la parie per loro. E compilo da poi disnar iterum si reduseno, et non fo parlalo ma solimi balolalo 5 parie, videlicet queste: sier Hironimo Panila Cao di XI. messe per il duca di Nixia, sier Zuan Antonio Contarmi messe per Francesco Sumaripa vechio .... olim signor di Andre . . . , sier Piero Zen judice messe per Paiameno Sumaripa; sier Pandolfo Morexini e sier Matio di Prioli messeno per madama Fiorenza Venier; sier Lorenzo Bragadin e sier Luigi Bon dotor messene per el signor presente di Andre domino Zuan Summaripa, et erano 09 con sier Nicolò Bernardo solo Consicr, e tutti fono non sinceri, perchè voleano aldir ancora. Fo scrito eri a Padoa a li rectori fazi publicar li e per le castele, dovendosi far la monstra a la fin del mexe, non sia alcuno presti a soldati armi, barde etc. soto pena di ducati 200 e banditi per anni 5 di quelli lochi. Item, eri fo scrito per Colegio al Podestà e capitano di Crema, aziò li danari di la Signoria siano pronti per conzar li lorioni eie. Per sier Ferigo di Renier, fo rector de lì, fo confiscà per lego 12 di terra di Zuan Boni velo da Palazo e poste in camera,'pertanto è bon venderle, et dii trato far questo effeclo. 35 ' A dì 19. La matina, essendo venuti in questa terra, eri in Colegio, do liomeni dii loco di ... . in vai.....in brexana, dicendo esser sollo la Signoria nostra, e da do anni in qua li conti di Lodron el di de San Jacomo che si fa una festa vien armali per mostrar esser soto di loro, che è cossa dannosa a la Signoria nostra, il che loro non voleno deve-darli senza licenlia di la Signoria, et è siati ai rectori di Brexa et li reclori li hanno mandati de qui con sue letere, e lì etiam il Principe tolse rispeto a consultar la cossa, et poi farli risposta, unde li Savi ste-teno daspersi a consultar, el veneno in Colegio, et referì sier Andrea Grilli procuralor è in setimana l’opinion di Colegio esser non lassar questi di Lodron toy questo confin, imo dir a li homeni di Bar-dolin deveda non vengano con arme et mandarli etiam 100 cavali nostri lizieri per darli spale etc. A la qual opinion, sier Francesco Coniarmi savio a Terra ferma conlradise, dicendo si farà qualche inconveniente, et sopra questo quasi tutto il Colegio di Savii parloe, et a la fin coucluseno mandar Con-stantin Cavaza secretano a ditti conti di Lodron, con letere di credenza, a dirli si aslegnano di far queste novità e venir sul nostro. El qual se parli questa sera; e cussi fo risposto a li ditti homeni ozi da poi disnar. Tamen era cossa da farla col Pregadi, et non mandar secretario de qui; ma li rectori di Brexa mandasseno uno suo a Lodron. È da saper, in questi zorni, a dì 15, per Colegio etiam deteno il possesso di la caxa fo dii ducila di Ferara posta in questa terra, qual fo data a Papa Julio al tempo di la guerra, perché la volse e fe’ tuor zoso le arme di Ferara, de la qual l’oficio di le Ra-xon vechie trazeva di fitti a l’anno de la caxa ducali 80, hor vi abitava il Legato dii Papa, et noviter zoè quosto anno papa Leon pontefice la donò a domino Altobelo Averoldo episcopo di Puola, Legato in questa terra ; et cussi ditto Legalo domandava il possesso, et la fece conzar, e in quella abita; et cussi el ge fo dato come cossa dii Papa. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savi e 36 Cai di X, el expedileno la eommission a Constantin Cavaza. In queskrzorno, sier Luclia Trun e compagni, con li Provedadori sopra le aque et inzegneri e homeni periti, andono a veder il porto di Malamoco et quelli arzeri ; unde conduseno bisognava far palade 30 passa large e non più, e conzar li arzeri di qua di Malamoco, aliter Malamoco si afonderia per esser assa’ più basso che ’l mar. Alcuni voleva aprir Portosecho, qual dii 1400 era aperto, e questo perchè il porto di Malamoco è molto largo; e concluse-no non per adesso, anderano uno altro zorno fuori verso Terra ferma, et barano visto il lutto, et poi in Colegio a la Signoria con li Cai referirano. In questa malina, in le do Quarantie, per la cosa di Pario, parloe domino Alvise da Noal dolor avo-chalo, per quel Polimeno Summaripa. Da poi disnar reduti li XL, parloe sier Alvise Bon el dotor uno di judici per el signor Alberto Summaripa di Andre, poi parlò domino Rigo Antonio per quel Francesco Summaripa vechio, fo signor di Andre; et non fo balotato.'