Gli statuti marittimi veneziani 203 E. fu merce d’importazione, essendosi incominciato solo nel sec. XVI a coltivarlo. BacharaHus — drappi provenienti dall’ Armenia e dalla Persia, voce derivata dalla città di Bochara; è incerto se fossero di lino o di cotone (Heyd, op. cit. pag. 703). Barachamum — stoffa di bambagia da far tende a coprir barche (V. Fanfani). Barcha — palischermo maggiore portato da ogni bastimento. Becune — pelle di montone (v. Ducange). Bertesca — (v. della Crusca) « specie di riparo da guerra che si fa in su torri, mettendo tra 1’ un merlo e l’altro una cateratta adattata in su due perni in maniera che si possa alzare e abbassare secondo il bisogno dei combattenti». Bigoncium — vaso di legno fatto a doghe senza coperchio. Breviarium — Atto di solenne testimonianza. Bu\us e Bu\us navìs — navigli poliremi a due alberi ; il secondo di maggiori dimensioni (v. Venezia e le sue lagune, I, parte II, pag. 206). Camarella — stanzino, cabina. Camerare — incassare. Capelli — zucchero in pani. Capironi — cappucci. Casella o capsella — cassetta. Chatena collatoria — spranga di ferro che, inchiodata al bordo, tiene fermo il sartiame dell’ albero. Cacare — dar la caccia. Collare — dar tratti di corda alle vele. Corcoma — le corde avvoltolate a spira su sè stesse. Crocus — uncino pendente da forte striscia di cuoio (e la voce valeva anche per ambi uniti) col quale ten-devasi, fino a portarla al punto in cui si arrestava, la corda della balestra (v. Monticoi.o, I capitolari delle arti, veneziane, I, pag. 173).