Gli statuti marittimi veneziani
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lama di ferro, ed il nocchiero egualmente rimunerato abbia ciò pure ed anche una balestra con cento freccie.
    4.	a) Passando ora dalle norme sulle navi in partenza all’ altro gruppo di quelle intese a regolare il viaggio e 1’ arrivo a destinazione, la materia fu già delibata riferendo le formule dei giuramenti, e si potrà quindi procedere ora con maggior brevità. Il governo della nave è demandato al patrono, e a tale intento i cc. 32, 33 degli Slattila dello Zeno fanno obbligo ad esso, se unico, o ad uno dei patroni, se sono più, di rimanere a bordo della nave dalla sua uscita da Venezia, dal mòlo di San Nicolò, al suo ritorno al medesimo sito, con facoltà però al patrono, che fosse stato unico, di mettere al suo posto alcuni stretti consanguinei tassativamente designati, i quali subentravano in tutti i di lui poteri. I patroni erano tenuti a rispettare i diritti dei marinai, e soggiacevano a sanzione penale (c. 35 St. Zeno) se li avessero mutati durante il viaggio senza 1’ assenso della maggioranza dei negozianti che erano a bordo colle loro merci. In mancanza di armatori, era in confronto dei patroni che spiegava la sua efficacia l’actio de recepto, a cui si riferiscono per le navi da duecento migliaja all’ in su gli St. dello Zeno (c. 51) disponendo « et sicut patronus » per scriptum merces in custodia receperit, ita eas per » scriptum merchatori cum integrjtate restituere teneatur, » excepto per violenciam, per ignem, per fortunam tem-» poris, aut quod extra proicerent ». In relazione alla forma scritta del contratto stanno le attribuzioni dello scrivano già definite dagli St. del Tiepolo ; era una forma già radicata negli usi a Venezia per tutti i contratti attinenti al commercio marittimo, e che, ad esempio, si applicava costantemente alle colleganze. Dovevano i patroni far consegna senza ritardo delle merci in arrivo e il c. 52 degli St. Z. ha in proposito, sempre per le navi di 200 migliaja all’ in su, che, tosto giunta la nave in porto, abbiano dessi a darne avviso al proprietario perchè le