581 MDXXI, GENNAIO. 582 uno caso seguitoli in strada. Venendo Ira Mustrim et Aquisgrani, trovò 8 armati lo voleva svalisar ; hor conzò la cosa con ducati 300 ; la qual è slà molto molesta a monsignor di Chievers. Scrive, queslo è il terzo ambasador francese venuto lì poi è in tal legalione, et sarìa horamai lempo di venir a repatriar, e sopra questo scrive longamente e con parole grande etc. Dii dito, di 6. Come fo etiam con l’orator francese, persuadendolo a parlar non si mandi el conte Cristoforo in Friul. Disse furia. E tornato il Re eri sera, li dete audientia, eravi monsignor di Chievers, il Gran canzelier e alcuni dii Consejo et signori, ni allri volse vi fusse; dele la letera di credenza, et parlò parole zeneral; poi ozi il Re con li oratori è stati a messa. Queslo orator li à dito non haver potuto parlar zercha il conle Cristoforo, ma visitando Chievers et Gran Canzelier parlerà. Scrive, de qui è fato pocho conto di dito orator, per non esser persona di existimation di quella Maestà. Scrive, il reverendissimo cardenal di Croy, nepote di Chievers, qual seguitava la corte, e amalato di febre pe-stilential e caliva. Ha inlrada ducati 80 milia; morendo, farà disturbo in Castiglia per haver il vescoa-do di Toledo, zercha la eletione. Dii dito, di 11. Come, la posta non si parli con allre lelere, perchè questi non expedileno se non le soe a Roma, a di 6, perchè la note morite dito reverendissimo Cardenal, e questo per haver la rcnon-cia di benefici a suo fradelo, e il nonlio pontificio si à dolesto, le so’ lelere fu lassate. Questi danno fama eri morite, tamen morì a dì 6 di note; et questa note hanno spazà uno in Castiglia, aziò non si fazi elelion di altro episcopo per quel capitolo. Del cardenal, Chievers à aulo gran dolor; li è andato esso Oralor a doler con lui, lo ringratiò etc. Scrive, di Spagna non è vero don Pietro Guron venisse nel campo regio; ma ben si ha parlilo dal campo di le comunità, e questo per qualche suspeto di lo episcopo di Zamora. E quelli voleva farlo tornar ; e come quelli.dii Re si fortificavano in Torre di Si-glias, dubitando dii campo de le comunità che li era propinquo. Etiam nel regno di Navara è seguilo 3ò0* una certa sublevalion. Scrive, questo orator francese ha parlato a monsignor di Chievers e al Gran Canzelier zercha il conte Cristoforo, dicendo saria principio di guerra, e cussi fo in reame quando quel regno era per mità col re Cristianissimo e il re Ca-tholico, vene in guerra per certo governador mandato lì. Hanno risposto non poter rimoverlo, ma li darà commission bona, e non se vegnirà a la guer- ra etc., dicendo, questo Re dà ducati 50 milia a l’anno al suo Re per il regno di Napoli, et resta haver ducali 150 milia. Scrive, haver ricevuto nostro di 30 Novembrio, 2 et C Dezembrio con sumari di Soria. Fo dal Re, li comunicò, ringratiò la Signoria pregando continui. Scrive di 20 milia ducali lon-gamenle, si provedi etc. Item, la dieia non è principiala. È zonto solum el duca di Saxonia, il reverendissimo Maguntino e il conte Palatino. Aspelano che zonzino li altri tre Electori e alcuni signori dieno esser in la dieta, et zà hanno dato principio a tra la p con quelli Ire alcuno cosse è da proponcr. Scrive, come il Re li ha mandato a dir la Signoria voy a sua compiacenlia confirmar uno .... Justinian ze-noese per suo consolo di la natione spagnola in la cità di Candia. Scrive, si expedissa el suo successor etc. Di Franza, dii Badoer orator nostro, date a Cales a dì 11 Zencr. Come è acadeslo un pericolo al re Cristianissimo, poi partito da Bles e venuto a Remorantino, che facendosi a di G la festa dii Re di la fava, justa el solito, e tocò esser Re il Gran siniscalco, homo di GO anni, el si combaiò con naranze, ovi etc , cl essendo in questo combaler e feste, fo trato di uno balcon uno legno, et il Re vedendolo venir, si schivò con la rodela, ma non potè Air tanto che una parte non lo tochasse su la tesla da la banda .... per il che è slà necessario di scoverzer e scortigar fin sopra l’osso. Tamen non haverà mal di pericolo. Non hanno voluto si scrivi avanti di tal caso, ma ben loro l’hanno scrila et a Milan con ordene lo avisi a la Signoria, aziò non si credesse fusse il caso di pericolo di morte. Scrive, è venuti do oratori di sguizari con lelere credenlial; è stati a visitation di la illustrissima Madama. Scrive, lui Orator è venuto de lì, parlilo da Bles, el è A lege lonlan di Moratino. Ave nostre lelere con sumari di Spagna, le comunicò a Madama, la qual udite, si levò 351 e andò in camera dal Re. Scrive, haver auto lelere dii Secrelario noslro da Milan, come Lutrech lo solicita si mandi de lì il Governador noslro e domino Andrea Grili per consultar eie. Scrive, de li in Franza, ni el Re ni altri li ha parlalo di questo, più di quello li parlò il Gran maeslro e Rubcrtet come per soe di 8 scrisse. Scrive, mandar letere di l’Oralor nostro in Anglia. Di Anglia, dii Surian orator nostro, date a Londra a dì 9 Dezembrio. Come 1’ oralor dii Cristianissimo re mandò a dirli mandasse el suo secrelario a parlarli; el qual li disse che la Cesarea Maestà voleva mandar oratori al re Cristianissimo per tra-tar acordo, et che questo Re havia scrito in tal acor-