59 MDXX, tolse licenlia, ol apresentò a la Signoria una opera ha falò uno dolor manluano in philosofia el medicina nominato Baptisla Frera ; opera assa’ grande intitolala al Principe, et cussi fo aceptata. Dito sier Marin Zor/.i, va podestà a Padoa et mena con se domino Francesco da Tolmezo dolor, castelan di la Patria, qual è stalo in Spagna per le cosse ili le ripresaje; homo mollo docto. Gionse in questa terra zercha homeni... di la compagnia dii conio di Sojano per armar le galie. È lietissimi homeni, il forzo di nalion schiavoni, tra i qual è alcuni marineri che sono banditi di terre e lochi, et havia salvoconduto poder andar in armada. Hor la Signoria ordinò non si movesseno dii navi- lio qual è per mezo Terra nova, el lornasseno in* drio, el cussi le allre zurme, con darli certa soven-zione. El conte Carlo non è venuto, è marito di la Ila qu. sier Mariti Grili. Di Milan, fo letere di Alvise di Marin Rene tarlo. Avisa certa dieta fata per sguizari, quali voleano mandar oratori a la Cesarea Maestà, ina nula hanno fato; sicliè si tien stirano col re Christianissi-mo. et il Cardinal Sedunense doveva . .. TH Franga, di sier Zuan Badoer dolor, el cavalier, e sier Antonio Justinian dotor, oratori nostri, date a dì 21 Zugno. Come, havendo posto ordine, quelli reali, di esser insieme, el sempre che i andavano si trazeva prima artelarie, quel era segno che li Re si venivano a scontrar, hor a dì... di questo, la matina per tempo, il re Christia-nissimo si levò con dieci ili soi, et andò lino a Gui-nos al eastelo, elio il Re non era' partilo. Qual, inteso questo, subito li vene contra abrazandosi insieme, e il re d’Ingallera li de’ uno colar aveva al collo di zoje e perle di gran valuta. Et stalo alquanto cussi, il re di Franza tornò ad Ardre; ma prima il re Chrislianissimo donò a l’incontro al re d’Iti-saliera le soo manille d’oro adornale di zoje di gran valuta. El poi tornalo, li parse il don non esser e-quivalente al presente auto, e la Chrislianissima 16* Maestà mandò a donar al re d’ingallera sei corsieri di gran precio et bellissimi. Et poi, l’altra matina, il re d’Ingallera vene a trovar il re Chrislianissimo ad Ardres, che ancora non era levato de leto ; siché Ira loro sono in (anta amicitia et benevolenza, che più dir non si potria. Si tien certissimo che sarano in perfeta paxe tra loro. Scriveno, il re Chrislianissimo a di 25 si leverà per Paris et il Re anglico si dia a-bochar iterum con la Cesarea Maestà eh’è a Bru-xele, el si dieno trovar a Gravelin, loco 4 mia lon-tan di Cales. Scriveno..... luglio. 30 Di sier Antonio Snrian dotor et cavalier, orator nostro apresso il re di Anglia, date a .. . . . a dì 20. Scrive in conformità ut supra, che ’l reverendissimo Eboracense, a dì . . . volse dir messa, el poi fece uno banchetto dignissimo a molti signori francesi el anglici, et erano li 3 oratori nostri et quelli dii Papa e dii re Chrislianissimo, et man-zono tulio in oro. El parlando, disse di l’amor ili questi reali, el che ’l re Calholico 11011 bisogna aspiri più altro in Italia, nè diir fastidio al re Christianissi-mo nè a la Signoria nostra, dicendo gran ben de la Signoria nostra ut in litteris. Scrive de lo abochn-mento iterum si farà con la Cesarea Maestà el quel Serenissimo re di Anglia a . . . . ut supra dictum est; et come hanno terminato far fabrichar dove questi Be hanno parlato una chiesia, che si chiamerà Santa Maria dii parlamento, et dotarla Ira loro reali di preti che la debano ofteiar per memoria eterna. Sumario di letere di sier Zuan Badoer dotor 1 et cavalier, et sier Antonio Justinian dotor oratori nostri in Franza, date a dì 21 Zugno 1520. Come, li giorni avanti, a di... el re Chrislianissimo, senza aspelar il bollo dii trar di Paritaria, montoe a cavalo a bona bora, et sortite di Ardres con dieci soli in compagnia a cavalo, et andoe a Guines a trovar il Serenissimo re di Ingallera, qual apena ave tempo di poter venirli incontra ne la pinza de Guines, dove Io àbrazoe, con ringratiarlo molto, facendo tanto amorevoi parole et dimoslrazion quante dir si potesse, offerendoli el regno et le forze sue, et subito si cavò uno colarino dal collo fato di pietre preliose, et lo donò al re Chrislianissimo, et il re Cristianissimo certi manilli di zoje di gran valuta che ’l portava, et li donò al dito re d’Ingallera. Il che facto, diclo Serenissimo re de Ingallera si partì et vene ad Ardres a disnar con la Serenissima regina di Franza, dove se fece maschare et ballo, et si-milifer lo re Chrislianissimo disnò con la Begina de Ingallera, el baiò el disnò con le dame. Et verso sora, fato el segno consueto de artelaria, tulli do li ditti signori Be se parlino, el in medio itinere se incontrono, et il re di Ingallera era mascherato con forsi trenta vestiti a la grecha et stratiota, con abili d’oro et de velulo. Et trovato il re Chrislianissimo, se cavò la maschera, et riso uno pezo insieme, se ne andorono. El zorno sequente, el Serenissimo re de