La storia marinara italiana del Medio Evo e dell’Evo Moderno fino all'inizio del Risorgimento nazionale è ricca di belle figure di uomini di mare che diedero prove di valore e di abilità marinaresca anche a servizio di nazioni forestiere. Purtroppo questi uomini sono poco conosciuti perchè gli storici si sentirono nella massima parte attratti ad illustrare la vita dei nostri grandi condottieri di esercito o uomini politici che in numero assai rilevante resero celebrato il nome d’Italia in quei secoli. Se si accettuano Enrico Dandolo, Andrea Doria, Francesco Moro-sini, Marcantonio Colonna e pochi altri dei quali esistono esaurienti studi biografici compilati da storici di vaglia, tutti gli altri vennero quasi completamente dimenticati e le loro gesta possono venire rintracciate soltanto in opere storiche di carattere generate. E’ per questo che con animo di vecchio ed appassionato marinaro e nella convinzione di fare opera patriottica e di propaganda, marinara ho ritenuto opportuno di divulgare tra le giovani energie della nostra Marina, alcune figure di uomini di mare che fecero rifulgere le doti dell’animo e F ardire della nostra stirpe. Abbiamo ricordati per primi gli eroici condottieri genovesi che sul nire del secolo XIII0 portarono la Repubblica di Genova all’apogeo della sua potenza navale. A questi seguono due grandi avventurieri che presso a poco nello stesso periodo di tempo, organizzarono la marina catalana. Del secolo XIV° abbiamo evocato l’epica figura di un Principe Sabaudo che, pur essendo Sovrano di uno stato lontano dal mare, si mise a capo di una spedizione oltremarina nell’Oriente Meditter romeo, e quella, di un Ammiraglio veneziano che in un gravissimo momento salvò l’indipendenza delta sua patria. Al secolo XV° appartiene un altro Ammiraglio veneziano che colla sua ferma azione seppe restaurare la disciplina nell’armata della Repubblica. E7 del secolo XVI0 la complessa ma generosa figura di un fuoro-scito fiorentino che ebbe per sola guida delle sue azioni il desiderio di liberare la sua patria dalla tirannia. Nel secolo XVI0 abbiamo scelto il giovane Ammiraglio veneziano morto eroicamente ai Dardanelli mentre infieriva la guerra gloriosa che la Serenissima sostenne per cinque lustri contro l’impero Ottomano. Per ultimo, VAmmiraglio napoletano che, animato dal desiderio di liberare la sua patria da una dinastia forestiera e dalla servitù inglese, sacrificò la sua esistenza con questo scopo nobilissimo. Possano le azioni di questi Grandi consolidare ed acuire sempre più nei giovani il desiderio di operare per la grandezza e la gloria dell’Italia Imperiale sul mare.- MARIO NANI MOCENIGO