sosteneva e per conseguenza, rinunciato a tornare a Malta, si prefisse come unico scopo della sua vita di vendicare la morte del padre. Stabilitosi alla Corte di Francia dove già 9Ì trovava, come si è detto, suo fratello Piero; mise il suo braccio e la sua spada a servizio di Francesco I. Il Re, apprezzando il suo passato marinaresco e malgrado la sua giovine età, gli concesse il comando di 6 galere; a queste egli stesso ne unì altre due che fece costruire del suo, sostenendo una spesa di 13400 ducati. Carlo V, informato della decisione presa del Priore, ordinò che gli fossero tolte le rendite del Priorato, ma il Re di Francia lo compensò concedendogli altri benefici. Questo intervento dellTmperatore negli affari dell’Ordine di Malta può sembrare di primo acchito fuori di luogo, ma bisogna ricordare che l’Ordine Gerosolimitano aveva ottenuto l’isola di Malta in feudo proprio da lui ed era quindi logico che l’imperatore si ingerisse dei suoi aff ari interni, controllando la politica del Consiglio dei Cavalieri. Alla Corte di Francia Leone Strozzi, seguendo il suo impulso di schiacciare gl’imperiali ed i Medici, divenne il principale istigatore dell’«empia alleanza» tra la Francia e l’impero Ottomano. Egli era convinto che solo da questa potesse avvenire il prostramento della Spagna ormai padrona di gran parte d’Italia e di quasi tutto il Medi-terraneo Occidentale. Per concludere l’alleanza egli fu inviato a Costantinopoli. Si verificò così que8to assurdo che un inviato del Re Cristianesimo, Cavaliere di un ordine religioso sorto per combattere gl’infedeli, trattasse un’alleanza appunto con gl’infedeli per combattere un Sovrano cattolico. Fu solo nel 1543 che il Sultano Solimano si decise ad inviare la sua armata in Occidente, Essa era costituita da 110 galere ed al comando del famoso Hhair-eddin detto Barbarossa Re di Algeri nominato Capitan Pascià. (1) Questa possente armata scortata da galere francesi sulle quali erano imbarcati Leone Strozzi e Paulin de la Garde (2) levò le ancore in primavera da Costantinopoli proseguendo per Modone dove si mise in pieno assetto di guerra. Da Modone l’armata diresse verso lo stretto di Messina e mise senz’altro il sacco a Reggio Calabria. Barbarossa proseguì poi saccheggiando Ponza, Terracina ed Ostia. A Fondi per poco non riuscì a catturare la bella Giulia Gonzaga vedova di Vespasiano Colonna. (3) Da Ostia il Barbarossa avrebbe voluto spedire un corpo dei suoi gianniz- (1) C. Manfroni — «L’Empia Alleanza» — Riv. Marittima 1896-97. (2) Il Capitano Paulin detto dagli Italiani Poiino era di assai umile origine. Inviato da Francesco I in missione politica a Venezia vi aveva stretto amicizia cogli Strozzi e si era perfezionato nell’arte marinaresca. Imitando il Barbarossa fu il primo che in Occidente adottò il sistema di servirsi dei condannati per delitti come remiganti sulle galere. (3) A. Guglielmotti •— La guerra dei pirati. 145