Capo stipite quellTdo che nel X Secolo era Marchese di Liguria. (1) Il cognome di Zaccaria venne assunto dal nome proprio del suo avo Zaccaria di Castello per differenziare dagli altri il ramo della sua famiglia. Egli nacque nel 1248 da Fulcone e da una Giulietta della quale si ignora la famiglia. Appena tredicenne, nel 1261 fu condotto con se dal cugino germano, o forse anche fratello Emanuele, quando questi si trasferì in Oriente appena ritornarono sul trono di Bisanzio i Paleoioghi, allo scopo di sfruttare il più possibile la situazione privilegiata ché il Trattato di Ninfeo aveva creato ai Genovesi nel territorio dell’impero. Emanuele oltre a sviluppare il commercio famigliare si prestò con tutti i mezzi per fissare su solide basi il ricostituito Impero collo scopo precipuo di arginare il progredire della potenza ottomana in quelle terre. In tal modo lo Zaccaria acquistò una posizione influentissima alla Corte Bizantina e di ciò si valse per ottenere alla sua famiglia ed ai Genovesi sempre maggiori privilegi nel Levante Mediterraneo. Il soggiorno degli Zaccaria in Oriente si protrasse per molti anni. Sembra che Benedetto abbia con sue navi preso parte alla guerra che in quel tempo si combattè tra Genova e Venezia ed anzi il Templario di Tiro afferma (2) che egli lia partecipato al comando di un reparto di galere genovesi nel 1259 ad una battaglia svoltasi davanti a Tiro durante la quale fu fatto prigioniero e «mené en Veneisse là ou il fut en prison un tens et li firent jurer le Venesiens de non venir a nul tens contre Venesiens». (3) Di questa battaglia non si fa cenno però da nessun altro cronista del tempo nè genovese nè veneziano, ma sembra probabile che sia avvenuta perchè Benedetto rimase per oltre 20 anni escluso dalla vita del Comune di Genova. Il Lopez suppone che ciò sia dovuto oltre alla prigionia subita a Venezia, all’esito disgraziato del combattimento, al desiderio del Nostro di arrichirsi col commercio in Levante e forse anche a un giuramento di non partecipare alla guerra contro Venezia. Quando l’imperatore Paleologo si accorse che Carlo d’Angiò stava trattando un’alleanza coi Veneziani per riconquistare Costantinopoli e rimettervi sul trono gli Imperatori latini, Emanuele si adoperò con tutta la sua sagacia ed abilità per impedire la conclusione degli accar-di, ed a premio della sua attività ottenne di essere nominato Despota di Focea e Comandante Supremo della Marina Imperiale. Sembra che sia anche riuscito ad ottenere in moglie per Benedetto la figlia dell’imperatore Paleologhina Paleologo. (4) (1) Alla famiglia dei Castello apparteneva anche Enrico Pescatore Conte di Malta, grande Ammiraglio di Sicilia al tempo di Federico II (C. Imperiale — Genove e le sue relazioni con Federico II). (2) R. Lopez — Opera citata pag. 7 e seguenti. (3) Templier de Tyr-Gestes de Chyprois. (4) Il Lopez (Nota 52 al Cap. I dell’opera citata) esclude che sia avvenuto questo matrimonio. 24