525 MDXXI, GENNAIO. 52 G el nome dii diio noVo Signor turcho, fazando festa per tre zorni ; ma ad altro fin che de honorar e ra-iegrarsi del dito Signor turcho, come ne la Zobia se-quente se inlese che il signor Gazelli haveva havuto il castelo di Damasco parte a pali et parie per forza per spazio di 4 hore, quelli che forno renitenti sono 317 * sta tagliati, et li altri tolti al suo soldo con buon par- tido, e il castelan veramente, visto che non potea fu-gir da le mani del Gazeli, scanò la mujer e dui figlioli che 1’ haveva, e lui se butò zò de una alla lore del dicto castelo et precipitò, amazose. Tulti li altri turchi erano in Damasco fono tagliati a pezi, et el Gazeli fo salutado per Soldan. El Venere poi da malina, circha due hore de zorno, li turchi erano in Tripoli con grande ansiosilà el soliciludine si misseno a portar robe a le marine per cargarle sora 13 na-vilii turcheschì et una fusta di corsari soi che erano li, dicendo che ’l se apropinquava le gente del Gazelli, qual veniva ai danni di loro turchi, per esser fallo Soldan esso Gazelli; et el signor de Tripoli turco vene da poi loro con 800 cavalli, el qual li conduceva le sue donne e la sua famiglia con il suo haver, et volevasi imbarchar sopra le dite nostre galle, non senza gran fastidio de li noslri Soracomiti, che havevano denegato al dicto Signor haver il tributo, perchè lui Io richiedete con grande instantia, dicendo saper di certo che li 1’ havevano, dal Contarmi più vechio mercante nostro. Slimulati da sier Alvise de Adamo, erano solecitali a darlo fuori. Dubitavano ancora, levandoli, far dispiacer al Gazeli, et non levandoli, offenderei novo Signor turco. Tamen, Dio ajutò che li spachi, vedendo che ’l suo Signor era per andarsene et che loro dovevano remaner, comenzono a exclamar che non volevano el partise da loro, nè che ’l mandasse via le done, nè la roba sua, ma che tutti dovesseno star ad uno periculo di bene et male. Et-menlre che loro contendevano, sier Alvise de Adamo, qual era venuto a marina con loro turchi, imbarcò in galìa la sua fameglia et facultà per la summa di 20 milia ducati, dicendo haver lassato ancora in la terra per 5 milia ducati, temendo el Gazeli perchè lui favoriva le cose lurchesche, come feva sier Andrea Morexini, non senza gran danno di la nation veneta, come se divulga. Hor se imbarcarono ancora 4 richissimi chrisliani con il loro haver. Tandem el signor se parli et ritornò 318 ne la terra, poi, circha l’hora de vesporo, se parli pur con la fameglia et roba et dicli 800 cavali andando a marina a marina, publicando voler andar in Aleppo per unirse con le zente lurchesche che se atrovano de lì, et si crede l’imbarcherà la brigala et haver sopra li 13 navilii, quali partirono immediate, et loro più expediti se ne andorono per terra e forsi più unitamente con dicli navilii per salvarsi. Hor la cità di Tripoli rimase abandonata dal dillo signor, el qual ha lassalo uno caslelan nel castelo con 1G0 persone fornite di vicluarie e inunilion assa’ bene, e ha comesso al diclo castelan, se in termine di zorni 10 da poi che li haverà dato nolitia dii suo zonzer in Aleppo el non (ornerà con socor-so, el debba far quello li paresse. Altro non se intese fino il Marti sequenle. Ma alcuni ladri si preparò di andar a la roba di chi mancho poteva, vedendo in la città non era governo, tamen non arditeno moversi dubitando di le nostre galìe; il che fo di salute a nostri mercadanti, el con grande reputazione di la nation veneta, la qual tamen cargo roba assai sopra le dite galìe, et sopra una nave zenoese che si alro-vò de lì. Tra la qùal e le nostre galìe seguite quasi un grande inconveniente: el par il patron di la nave era andato a confabular sopra le galìe, e bufonizan-do, il Falier soracomito, avanti si partisseno li navilii turcheschì, disse al patron : « Se te trovassi solo con qualche uno de dicli navilii, non lo beccaresli suso volentieri, » et quello rispose : « ma di no, Dio me guardi » e si adirò molto, dicendo zenoesi per oro del mondo non manchano di fede, et montò in la sua barcha improperando il parlar li fo facto, nè valse el Trevisan di aquietarlo, che ’l se partì chiamando venetiani traditori, exclamando al più che ’l poteva, e quelli di le galìe li discargò adosso alquanti schioppi e non fu azonlo perché ’l fu presto a vogar, e fu discargalo uno passa volante, qual li andò sopra la testa. E non seguite altro, e le galìe che erano fuor dii zonzer di le arlelarie di la nave se Ievono per schivar scandolo, e fosseno stati vicini, si haveriano Irato; ma noslri volseno haver ri-speto sì a le merchanlie di mercanti venitiani car-gale su dila nave per Venetia, come a molti altri mali che potevano occorer; sichè steleno a largo, astrecli da noslri merchanli a dimorar in quel loco 318* per loro sicurilà. Se disse, che nel diclo zorno di Marti, come il Gazeli haveva fato signor a Sailo e in la Piana el fiol che fu di Beneanes, el a Baruti Mir-gegi capo de drusi, el qual conquistò per forza la torre dii dicto loco da le man di turchi, et mandò al signor Gazelli 25 milia ducati di quelle monede, che era li danari di dacii. Si ha etiam, che Chair-bech signor dii Cairo mandava 150 milia ducali a Damasco, sono stà retenuti per el ditto signor Gazeli, e dicono el diio Gazeli haver posto signor in Aman Campsom Caira, e in Otupso Asiani nepote