mentari che permettono di ricostituire in modo irrefutabile la storia della spedizione in Oriente che brevemente esporremo. (1) Il documento venne nel 1900 pubblicato integralmente dal Barone Bollati di Saint Pierre (2) coll’aggiunta di abbondanti illustrazioni e di un indice analitico-alfabetico che permettono l’interpretazione facile ed esatta della materia contenuta. Valendomi dunque di questi documenti riassumerò le vicende di questa spedizione che fu una delle imprese più importanti compiute da un principe italiano nel secolo XIV° e che contribuì a rendere sempre più grande la sua nobile figura. * * » « Giunto il dì dell’imbarco il Conte Amedeo addobbò tutti i suoi « principi e cavalieri di sai di velluto verde orlati di ricco ricamo fatto « con tre lacci d’amore della sua divisa e vestito egli pure in tal foggia « uscì dal suo ostello accompagnato dai suoi principi e baroni che lo « seguitavano due a due. « Dinanzi al corteggio suonava ogni maniera di strumenti con sì « grande armonia che il popolo di Venezia stupefatto a tal magnifi-« cenza erasi adunato in gran calca per vedere l’avventurosa dipartita». Questa descrizione riportata dal Corelli (3) da un annalista del tempo è confermata anche dal seguente periodo di un altro documento contemporaneo così concepito (4) «tous dunne voix. comuns (grida-« vano) vive Savoye que tout en retentissoit jusque sur la place de « Saint Marc; et tellement que cestoit liesse et ioye de les oyr et veoyr». Prima di recarsi ad imbarcare a S. Nicolò di Lido Amedeo andò, secondo la descrizione riportata, nella Basilica di San Marco dove ricevette dal Vescovo di Castello la benedizione papale e poscia, scortato da uno sciame di imbarcazioni sulle quali si trovavano i cavalieri che volevano fargli gli ultimi saluti, i maggiori dignitari della Repubblica ed una grande folla di popolo, si imbarcò sulla galera a S. Nicolò di Lido e lasciò il porto facendo rotta verso Pòla. A Pola l’armata trascorse la festa del 24 Giugno dedicata a S. Giovanni e durante la permanenza in questa città il Conte alloggiò nel convento dei Frati Minori. Il 1 Luglio l’armata dopo aver fatto sosta a Zara giunse a Ragusa ove Amedeo ricevette un’accoglienza assai festosa, volendo quella popolazione manifestare tutta la sua soddisfazione al Principe che intraprendeva una Crociata contro gli Ottomani ed i Saraceni che così frequentemente disturbavano colle loro imprese di pirateria le navi da commercio ragusee e che qualche volta compivano delle scorrerie sulle loro coste. Da Ragusa navigò verso Corfù, poscia toccò Patrasso, giunse il (1) P. Datta — Opera citata. (2) F. Bollati di Saint Pierre — Opera citata. (3) Pietro Corelli — La Stella d’Italia o nove secoli di Casa Savoia — Milano 1860. (4) Mon. — Historie Patriae Scriptores — I colonna 303. 87