nel 1364 (1) La Repubblica di Venezia e quella di Genova sollecitate ambedue a parteciparvi esposero le ragioni per le quali non potevano aderire. Venezia era stata proprio allora obbligata ad armare una flotta ed arruolare numerose milizie in Italia, messe sotto il comando di Luchino dal Verme, per reprimere una grave rivolta scoppiata nell’isola di Candia. Genova invece stava attraversando un doloroso periodo di lotte intestine che, dopo averne compromesso l’indipendenza per le rivalità tra il partito aristocratico e quello popolare, le procurava nuove tristezze. All’elezione a Doge di Gabriele Adorno succeduto al Boccanegra, i fuorusciti erano ricorsi ai Visconti e ai Del Carretto Marchesi di Finale per riottenere il governo della Repubblica ed una lotta lunga e cruenta si combattè finché non venne eletto Doge Domenico Fregoso. Le cose erano a questo punto quando nell’aprile del 1364 morì Giovanni Re di Francia ed il suo successore Carlo V° detto il Saggio (2) non si ritenne vincolato a mantenere il giuramento fatto dal padre e quindi non pensò più a recarsi in Oriente. Amedeo fu invece obbligato a respingere un attacco fatto alle sue terre dal Marchese di Saluzzo ed a cacciare dal Canavese la compagnia inglese dell’Hawkwood che depredava la regione ; egli fu quindi, a sua volta, costretto a rinunciare alla partenza per l’Oriente. Rimase solo fedele al giuramento fatto il Re di Cipro che, arruolate poche milizie mercenarie delle compagnie di ventura, s’imbarcò su poche galere noleggiate a Venezia (3) e si recò a Rodi dove qualche aiuto gli fu concesso dai Cavalieri di S. Giovanni. Con queste scarse unità e con milizie più adatte al saccheggio ohe alla guerra, il Lusignano navigò lungo le coste di Siria fino in Egitto dove sbarcò le sue truppe in Alessandria. Saccheggiata la città ed il porto egli riprese a bordo i reparti messi a terra e fece ritorno a Cipro. Con questa azione egli non ottenne nessun risultato concreto, mentre si era illuso di riuscire a riconquistare Gerusalemme della quale portava il titolo di Re. (1) Non è stata questa la prima volta che i Conti di Savoia partecipavano alle Crociate. Circa due secoli prima un altro Amedeo, il terzo, era già stato in Oriente insieme a Luigi VII, Re di Francia, alla III Crociata. In quella spedizione, però, assai sfortunata, Amedeo III, ebbe una parte del tutto secondaria e morì a Nicosia Nell’Isola di Cipro. Alcuni storici accennano anche ad un’altra impresa contro i Mussulmani alla quale avrebbe partecipato l’avo del Conte Verde Amedeo V, alla difesa di Rodi. A questa leggenda si deve l’erronea notissima interpretazione del motto «Fert», ma, come scrive il Prasca «E’ ormai indiscutibilmente provato che « Amedeo V non ebbe mai il tempo nè l’agio di compiere tale impresa». (2) Carlo Vo era cognato del Conte Verde perchè aveva sposato Giovanna di Borgone sorella di Bona. (3) Come scrive F. Cognasso nell’opera «Il Conte Verde» i Veneziani sarebbero stati disposti a dare un aiuto maggiore a Pietro di Lusignano se egli avesse accettato di collaborare per la repressione della rivolta del regno di Candia, ma Venezia non riuscì ad ottenere questa partecipazione e così lasciò che il Re compisse l’impresa da solo. 77