LA DISFIDA DI BARLETTA 13 Alassimo il’Azelio scrisse il romanzo: La Disfida di Barletta « per mettere un po’ di foco in corpo agl’italiani » ; il quadro poteva avere un effetto troppo limitato ma l’effetto del romanzo fa straordinario (vedi : I miei ricordi). « Misurai -dice - sulla prima carta d’Italia la distanza di Barletta dal Monte Gargano ; poi mi feci una Barletta, una rocca, un’isola di S. Orsola a modo mio e via come una spada». Il quadro di M. D’Azelio è così da lui stesso descritto : « Sta pensato ed effiggiato nel più bello della battaglia, con un bel cielo, ricca vegetazione, armi, ricche fogge, popolazioni diverse, cavalli che si azzuffano nel mezzo», (vedi: I miei ricordi.) E’ riportato in questo libro fig. 35. L’iscrizione della Disfida in Barletta. Sotto il campanile della Cattedrale di Barletta, dove i tredici la sera del 13 febb. entrarono a ringraziare la Vergine, è scritto così: « Del Gran Capitaneo in Barletta nell’anno del Signore 1503 fo la gran vittoria et proprie in anno sex te indie tionis. Fecit dominus Beli-sarius Galibertus de Barolo ». Domando: Questa iscrizione si potrebbe riferire alla gran vittoria di Cerignolà? Risposta: No. Prima perchè è un cantore ossia una dignità della chiesa cattedrale che è andato incontro e ha visto entrare in chiesa i Tredici. Secondo è lo stesso anonimo di veduta che appella grande avvenimento la vittoria dei 13. Terzo perchè è lo stesso Gran Capitano, che in una lettera da lui inviata il giorno dopo la Vit-