IL GOVERNO CIVILE DELLA CITTA 55 giornate approdano intere flottiglie sino a 20 navi da guerra compreso qualche incrociatore. Il cielo è 1 spiato da quattro o cinque areoplani. L’entrata del porto viene minata e la bocca chiusa con reti metalliche per impedire l’entrata ai sommergibili nemici. Il 19 luglio 1915 fu abbattuto, e catturato un areoplano nemico. Una parte di esso si conserva nel Museo. Soldati barlettani in guerra circa 15 mila. Truppe di stazione in città circa 30 mila. Nel gennaio un giro di circa 100 mila soldati riforniti dal deposito militare è partiti da Barletta. I prigionieri di guerra austriaci acquarterati nel castello e altrove superarono i due mila. Il governo civile della città — Le antiche consuetudini della città redatte come si conosce dal 1276 furono mano mano alterate e modificate, al tempo di Federico I d’Aragona (1466) divennero legge scritta. Furono chiamate col titolo di Statati e Capitoli della città di Barletta. E difatti oltre ad una regolare amministrazione crearono un vero organico ai fini amministrativi della città. Secondo i detti Statuti l’Università (o Municipio) si componeva di 70 persone e cioè 26 nobili e 44 tra mercanti e plebei. Ogni tre anni dal numero del consiglio si sceglievano i Rettori o Priori : 2 nobili, 1 mercante e 3 plebei. L’elezione avveniva per voto segreto e alla presenza del Capitano, del Castellano e dei Priori dei frati della SS. Trinità, di S. Domenico e di S.—Andrea. I 70 restano in carica per un anno o finché avrebbe stiitìato il Capitano e la stessa Università; si radunavano dove credevano e nominavano da 12 persone del consiglio, i due Sindaci che prima del 1294 era uno e il maestro del dazio. I Priori si congregavano nel palazzo del R. Capi-