IL PORTO 25 tre chilometri con alte muraglie. Il pescaggio delle acque è di almeno m. 8 potendovi approdare piroscafi della portata di sei mila tonnellate. Ogni settimana ci son toccate dei piroscafi postali della linea Venezia-Albania-Brindisi, Barletta-Tremiti, Barletta-Bari, Fiume-Trieste, Barletta-Valenza (Soc. Adria). Ha un faro artistico girevole fatto costruire da Saverio Pappalettere nel 1807 dalle rendite addette al porto, mentre regnava Giuseppe Napoleone. Il fatto è ricordato in una iscrizione situata sul fianco orientale del faro. li Castello — Tra la Cattedrale e il porto si innalza maestoso il castello. Al tempo degli Svevi fu di forma quadrangolare e si vuole costruito su disegno di Federico II dall’ architetto Pietro d’Angincourt, che nel 1292 abitava in Barletta. (Vedi Codice diplomatico barlettano). Più tardi (1584) fu allargato per l’aggiunzione di grandiosi bastioni a forma di lancia agli angoli del quadrilatero. L’allargamento avvenne sotto Carlo V di Spagna al tempo del Castellano Didacus de Felhes. Nella cappella di questo castello è sepolto uno dei pronipoti del celebre Giorgio Castriota Scanderberg, terrore dei Turchi e liberatore di Ferdinando I, assediato in Barletta (1461) dai principi di Taranto e di Rossano. - (Storia di Napoli di F. Pagano). Porta il nome di Giovanni e morì nel 1762, (vedi illustrazione n. 27). Dal Castello si gode il magnifico panorama del golfo di Manfredonia, del promontorio Garganico, Trani, Margherita di Savoia, Castel del Monte. Retrocedendo per la via del Duomo si arriva al vico S. Andrea. La Chiesa omonima, raonu-