LA DISFIDA DI BARLETTA 9 Italiani furono uniti e li Francesi in disordine, e postosi per ciascuno mano a gli stocchi, et accette, che portavano si cominciò la battaglia alla stretta, e combattendosi per l’una e per l’altra parte valorosamente, gli Francesi trovandosi disordinati, for costretti ridursi in un cantone del campo, e con alquanto spazio ripigliare il fiato, con grandissimo impeto andare verso gl’italiani tutti gionti, e combattendosi per un quarto d’hora, per la parte Italiana fu posto a terra un francese nominato Gran Ian d’Aste, (i) il quale avendo ricevute alcune ferite, fu soccorso da gli altri Francesi, e stringendosi la battaglia aspramente dall’una e da l’altra banda for messi a terra altri due Francesi quali si renderono prigioni alli combattitori Italiani. In quel mezzo che la battaglia andava stretta, non mancava Hettore con parole soccorrere sua banda, e dove vedeva il bisogno e lo medesimo si, faceva da La Motte, ciascuno di loro dando animo ai suoi, compagni, come si conveniva e durando la battaglia in tal guisa fur feriti dui cavalli a due Italiani, l’uno nominato Moele da Paliano e l’altro Giovan Capoccio da Roma, i quali dismontorno a piè, l’un de loro pigliata una lanza che trovò ivi sul suolo l’altro uno scheltro (scllidone) che lui aveva, si defensavano molto bene dall’impeto Francese ». Poscia ad uno ad uno altri francesi furono fatti prigioni. «E combattendosi più fervidamente, fu da Hettore per (i) Costui è Graiano d’Asti italiano ucciso con un gran colpo da Francesco Salomone mentre investiva Albimonte. ( Vedi Guicciardini e Giovio).